Lo scontro di fuoco è ormai annunciato, solo poche ore e la sfera comincerà a rotolare sul prato verde di Danzica per la finale di Europa League, sotto lo sguardo attento di 9.500 tifosi. La partita che vale un’intera stagione, c’è chi sogna una coppa per tornare in Champions e giocarsi la Supercoppa Europea (Emery), e chi invece vuole alzarla come primo trofeo da allenatore (Ole Gunnar Solskjaer). Due squadre opposte, per storia e atteggiamento. Due allenatori diversi, per stile di gioco e carattere. Insomma, lo spettacolo è assicurato. Vediamo allora come arrivano all’appuntamento dell’anno sia il Villareal che il Manchester United.
LA BANDA DI EMERY:- “Suona la mia banda” cantano J-Ax e Jake la Furia nel loro tormentino estivo per questo 2021. E se la banda di Emery suonerà “Il Temporale” di Beethoven sarà difficile per tutti: squadra molto solida, schierata di solito con un 4-4-2, esperta e stracolma di giocatori imprevedibili oltre che pericolosi sotto porta. Nell’ultima sfida di Liga i Gialli di Spagna sono andati vicinissimo a fermare a Valdebebas niente di meno che il Real Madrid, il quale è riuscito a segnare il gol della vittoria solo al 92esimo grazie a Modric. Il Villareal dunque conosce i propri punti di forza e di debolezza. Se in porta toccherà quasi sicuramente a Rulli, la qualità e la fluidità della banda di Emery si può notare soprattutto dal centrocampo in su; i pericoli maggiori saranno in difesa Pau Torres (obiettivo del Real Madrid) e Raul Albiol (ex Napoli), mentre a centrocampo occhio a Coquelin e Parejo, due interpreti fondamentali ed ex Valencia. In attacco massima allerta per Gerard Moreno, miglior giocatore spagnolo al momento, così come Trigueros, distruttivo soprattutto nell’ultimo passaggio. Il Sottomarino Giallo, che ha eliminato l’Arsenal in semifinale, è pronto nuovamente a colpire, United permettendo.
I RED DEVILS:- Qui arriva la storia e la voglia di chi ha scritto la leggenda per ripassare nuovamente il pennello sulla tela. E’ il Manchester United, che quando arriva in finale annusa l’obiettivo e mostra solitamente gli artigli dei grandi predatori. Un percorso, quello di Solskjaer, che nonostante alcune critiche da parte della stampa inglese ha rivitalizzato parte del gruppo, soprattutto i più giovani. Per il Villareal, i pericoli arriveranno ovunque perché i Red Devils nel corso di questa stagione hanno maturato una netta pericolosità in contropiede. In porta toccherà a De Gea (esperienza), mentre la situazione legata a capitan Maguire è ancora tutta da monitorare, visto il dolore alla caviglia. Se non dovesse farcela l’inglese al suo posto si vedrà in campo Bailly al fianco di Lindelof. Ma i pericoli maggiori arrivano dal centrocampo in su, dove Bruno Fernandes e il muro di Scozia McTominay alternano la qualità alla fisicità, supportati a dovere da Paul Pogba. E in attacco ecco il gioco di Solskjaer: Marcus Rashford (devastante in contropiede) e Greenwood, il nuovo Best che se quest’anno non è partito col piede giusto si è rialzato proprio nell’ultima parte della stagione. Cavani non merita commenti, lo conoscono tutti. Quale potrà essere un problema per i Red Devils? Ne diciamo solo uno: Wan Bissaka, terzino di spinta, veloce, caparbio ma spesso distratto in fase difensiva. Proprio lì il Villareal potrebbe creare pesanti grattacapi.