Elegante, pudico, semplicemente fuoriclasse. La prestazione di Paul Pogba contro la Germania nella sfida di ieri sera ha affascinato un po’ tutti, soprattutto coloro i quali avevano nutrito dubbi sulla condizione fisica del francese. Pogba, sulla scia di quel talento ammirato ai tempi della Juventus, si è preso per mano la sua Nazionale, è stato di gran lunga il migliore in campo e ha dettato il ritmo dell’azione, disegnando addirittura la pennellata magica per Lucas Hernandez nella manovra che ha portato allo sfortunato autogol di Hummels. Sublime. Ogni volta che la Francia si affidava alla sua classe poteva veramente accadere qualcosa di notevole; viene però da chiedersi perché lo stesso Paul brilli soltanto con la sua Nazionale e non mostri le stesse prodezze anche con il suo club di appartenenza.
UN MANCHESTER TROPPO “BRUNO”:- La tattica ci incastra sempre. Paul Pogba nasce come centrocampista puro, agile sia come mezzala che come metronomo, spietato sotto porta e pericoloso dalla distanza. In tutti questi anni però l’allenatore del Manchester United Ole Gunnar Solskjaer ha preferito schierarlo un po’ più avanti, quasi a ridosso della prima punta, ricoperta da Cavani o addirittura dal giovane Greenwood. Ci sono state anche gare in cui il francese è stato impiegato nel centrocampo a due insieme a McTominay o Fred, ma tra mille infortuni e sceneggiate varie il Pogba dello United non è minimamente paragonabile a quello visto in Nazionale. Forse anche per colpa di Bruno Fernandes, il vero fuoriclasse dei Red Devils: da quando è arrivato il portoghese infatti ogni trama offensiva passa dai suoi piedi, un qualcosa che alla lunga va a ledere la mobilità di Pogba e di conseguenza le sue caratteristiche tecniche.
ARRIVA IL MERCATO:- Se la punizione per un bambino è stare dietro alla lavagna per qualche decina di minuti, i calciatori vengono direttamente spediti sul mercato. Così ha fatto il Manchester United da anni: i Red Devils sarebbero disposti a cedere il talento francese, ma alle loro condizioni. Una richiesta pari almeno a 55/60 milioni per lasciarlo partire, altrimenti non se ne farà niente. E conoscendo il dirigente sportivo Woodward a seconda della situazione economica del club il valore potrebbe pure aumentare se verrà a crearsi una sorta di asta, al momento difficile. Tra i vari nomi di potenziali squadre interessate a Pogba c’è sempre il Real Madrid, che da almeno due anni è sulle sue tracce e con Ancelotti potrebbe tornarci in maniera pressante. E poi, la Juve.
SCAMBIO CON RONALDO?:- L’intenzione dei Red Devils sarebbe quella di acquistare Cristiano Ronaldo senza alcun tipo di scambio in vista. Quella bianconera invece segue una sorta di “trattazione fra big”, Cr7 al Manchester e Pogba pronto per tornare alla Juve. La distanza tra le parti è ancora notevole, soprattutto perché quando vai a imbastire una trattativa del genere i rischi di subire la beffa sono altissimi. All’orizzonte si profila per la Juventus anche un’operazione per il francese a parametro zero, rimandata solo di 12 mesi, anche se piuttosto difficile visti i piani del club.
L’ERRORE:- Che cosa succederebbe se Pogba tornasse alla Juventus e ricominciasse lo splendido lavoro visto in campo da dove lo aveva lasciato? Per il Manchester United lo smacco assumerebbe proporzioni mastodontiche, e i dirigenti dei Red Devils sanno che qualora il francese tornasse a Torino, sotto la scorta di Massimiliano Allegri, ritornerebbe ad essere quel centrocampista perfetto che tutti vorrebbero avere in squadra. Ronaldo o non Ronaldo, la Juventus al momento ha solo da guadagnarci, sognando addirittura la seconda beffa al Manchester United, dopo quella imbastita a parametro zero da Antonio Conte nell’agosto 2012. Gli occhi dei tifosi inglesi sono tutti puntati sulla dirigenza dei Red Devils, la quale si trova a un bivio: rischiare nuovamente l’errore o giocare di astuzia cedendo Pogba a un altro club?