“Tu mi hai insegnato che si cade per rinascere, che un uomo è forte quando impara ad esser fragile”. Parole e musica, recitate all’interno di uno degli ultimi brani di Mr Rain, intitolato “Fiori di Chernobyl”; capolavoro inatteso, tale da rappresentare uno spunto di riflessione nella triste situazione del lockdown. Una riflessione che è volata anche in Inghilterra, precisamente nella sponda rossa dello United, dove i Red Devils che venivano da una stagione difficile sono riusciti a scalare l’impossibile, raggiungendo una qualificazione in Champions che fino allo scorso dicembre sembrava una pura utopia. Hanno lottato da grande squadra, dimostrando che nella vita anche quando il destino sembra avverso è doveroso ripartire, senza ossessioni, magari anche uscendo dalla battaglia nelle vesti dello sconfitto, per poi tornare sulla scena con una cicatrice in più sul petto e con la voglia di riscatto. A pensarci bene, in quest’ultima frase si racchiude la stagione dello United: dopo una partenza positiva (4-0 contro il Chelsea), gli uomini di Solskjaer hanno iniziato a traballare in difesa e non poco, regalando troppi punti alle medio piccole (Crystal Palace, Watford e Bournemouth), per poi ripartire nel mese di dicembre con uno spirito diverso. Emblematica la gara contro il Tottenham ad Old Trafford, che come direbbe Al Pacino, avrebbe potuto decretare il baratro infernale, salvo poi mostrarsi come effettiva rampa di lancio, per andare a sconfiggere nella giornata successiva i cugini del City e per inanellare una catena di vittorie che hanno rafforzato la posizione di Solskjaer.
Una cavalcata importante che, come succede nella vita, ha avuto bisogno di un momento di pausa per essere rafforzata. L’assist perfetto è arrivato dal mercato di gennaio, durante il quale i Red Devils hanno acquistato Bruno Fernandes, vera pedina in grado di spostare gli equilibri della squadra; senza il portoghese in campo mancava quel pizzico di lucidità e di qualità sulla trequarti che da gennaio a questa parte è stata invece ritrovata. Da non sottovalutare l’ultimo periodo, che poteva costare caro ai Red Devils; un’eventuale esclusione dalle prime quattro avrebbe di fatto obbligato lo United ad andare a vincere l’Europa League per tornare di diritto nella massima competizione europea. Adesso, invece, gli uomini di Solskjaer potranno riposare e provare ugualmente a vincere il trofeo, senza troppe pressioni, visto che l’obiettivo stagionale è stato raggiunto.
Insomma, un campionato cominciato male e finito nel bel mezzo di un miracolo. Come dicevamo poco fa, se la vita spesso ci mette in condizioni difficili in cui abbiamo l’obbligo di dimostrare il nostro valore, il calcio è il gioco perfetto per realizzare quello di cui stiamo parlando. Per capire il meccanismo basti pensare che Ole Gunnar Solskjaer, sempre pronto ad essere esonerato per gran parte della stagione, verrà riconfermato alla guida del suo United, perché i risultati sono dalla sua parte e i tifosi lo hanno eletto come beniamino anche in panchina. La storia perfetta per chi non si è mai arreso, dimostrando che si cade per rinascere, perché un uomo è forte quando impara ad esser fragile.