Il rischio di incappare in una serata dal passivo pesante era altissimo. Non solo per il clima parigino che di questi tempi regala temperature assai rigide, quanto piuttosto per l’enorme differenza tecnica vista in campo tra le due squadre. Il Milan è stato strapazzato per quasi tutta la partita da un Psg più attivo sul piano fisico, più pronto a certi palcoscenici e più forte nelle individualità, basti vedere anche l’esperienza in panchina di Luis Enrique; se poi in avanti Mbappè decide di aprire lo show e chiuderlo a modo suo allora è umanamente impossibile marciare verso la vittoria. Ma due sono i fattori preoccupanti per i rossoneri.
Il primo è il poco coraggio mostrato sin dall’inizio della partita. Per quanto Pioli cercasse di motivare la squadra ad osare un po’ di più nei primi minuti di gioco, il Milan è sembrato impaurito dal caloroso Parco dei Principi, quasi nascosto nel suo guscio, desideroso di sondare il terreno per uscire nel momento giusto. Peccato però che al minuto 32 l’unico a uscire dalle tensioni è stato Mbappè, che con un piazzato rasoterra non ha lasciato scampo al suo connazionale Maignan: proprio in quell’occasione ci saremmo aspettati tutti una risposta da parte del Diavolo, che però non è mai arrivata. Bastava vedere l’atteggiamento dei giocatori in campo, spesso fuori ruolo e complici nell’aver regalato ai padroni di casa più di un contropiede da sfruttare.
E qui arriviamo al secondo problema di questo Milan: l’attacco. Sono zero i gol segnati dai rossoneri in questa Champions League, dopo la sagra degli errori di San Siro contro il Newcastle e il pari a reti inviolate a Dortmund. Sicuramente le prestazioni di Leao non possono essere giudicate in modo positivo, basta osservare quanti pochi pericoli abbia creato alla difesa del Psg, reduce dal pesantissimo ko rimediato al St James Park. Ciò nonostante sarebbe riduttivo addossare tutta la colpa al giovane portoghese, visto che l’intera squadra sotto porta sembra avere la vista annebbiata. Ci limitiamo allora a rimarcare gli zero gol segnati dal Milan in queste tre giornate europee, con l’obbligo da parte di Pioli di trovare una soluzione alternativa, nella speranza che il giro di boa possa regalare ai rossoneri un miracolo sportivo centrando la qualificazione agli ottavi di Champions.