Un punto guadagnato in una serata complessa. L’Inter esce dall’Anoeta quasi miracolata, portando a casa un 1-1 che racconta una prestazione opaca, a tratti oscena per quella stessa squadra che tre giorni prima aveva schiantato il Milan. Gli uomini di Inzaghi però abbandonano la terra basca con due certezze: la prima riguarda Yann Sommer, decisamente il migliore in campo per la sicurezza trasmessa ai compagni e lo straordinario riflesso sul colpo di testa ravvicinatissimo di Oyarzabal. Se il portiere svizzero si era esibito negli istanti precedenti anche sulla conclusione insidiosa di Kubo, il suo compagno Lautaro ha salvato l’Inter dall’anonimato, trovando una rete, complice anche lo splendido assist di Frattesi, che significa tanto per l’economia del girone.
Inzaghi però non può essere soddisfatto di quanto visto in campo. Le bellissime parole dello scorso sabato sono sembrate una carezza sulla pancia di un leone che ha il dovere di conquistare la Savana. L’atteggiamento dei nerazzurri infatti è stato molle ed effimero, come dimostra lo svarione di tracotanza commesso da Bastoni ad inizio gara, che ha portato al vantaggio segnato da Mendez. Per fortuna ci hanno pensato Sommer con le parate e Lautaro con la freddezza a rimettere le cose a posto, altrimenti avremmo dovuto scrivere altro. Ci limitiamo però ad una semplice domanda: qual è il vero valore di Asllani?
L’assenza di Calhanoglu ha pesato non poco per l’equilibrio della squadra, ma il suo sostituto, lanciato da Inzaghi forzatamente perché meritava questo palcoscenico, non si è mai visto: il giallo rimediato per un intervento in ritardo davanti agli occhi dell’arbitro Oliver è la prova di un ragazzo ancora acerbo, che merita minuti nelle gambe ma che non può essere il sostituto degno del turco. Infatti, non appena Inzaghi ha inserito Frattesi il verso della partita è cambiato. L’Inter si è trasformata da vittima in assassina, trovando il gol grazie al taglio vincente di Lautaro, vedendosene annullare uno poco prima per fuorigioco di Thuram e andando vicina più volte ad una vittoria che sarebbe stata esagerata vista la prestazione in campo.
Un punto per uno non fa male a nessuno. Sicuramente non all’Inter, semmai alla Real Sociedad. Lo sguardo di Alguacil al fischio finale vale più di mille articoli, perchè la vittoria era ad un passo se non fosse intervenuta l’incornata del Toro. Ma le grandi squadre non perdonano mai e vedendo questi episodi ci sono buoni motivi per pensare che anche a livello europeo l’Inter sia davvero una grande squadra.