Chiamatela dura legge del gol o, semplicemente, destino. Poco importa il termine, l’unica certezza è che il Manchester United ha sofferto, ballato, pregato e, alla fine, conquistato una partita che onestamente avrebbe meritato di perdere. E’ la legge divina del calcio, che non si inchina di fronte a niente: il Villareal, infatti, è arrivato ad Old Trafford con l’obiettivo di dominare la partita, cercando di ottenere una vittoria che sarebbe stata importantissima in ottica qualificazione agli ottavi. Vittoria che non è arrivata grazie soprattutto a David De Gea, di gran lunga il migliore in campo, l’unico condottiero capace di salvare la scialuppa con almeno quattro parate decisive nel momento in cui la sua squadra imbarcava acqua da ambo le parti. Alla fine i meriti se li prenderà Cristiano Ronaldo, l’uomo del destino, magari assieme al suo allenatore Ole Gunnar Solskjaer, l’uomo del silenzio, fatto sta che se oggi i Red Devils hanno agguantato lo Young Boys al secondo posto nel girone dietro l’Atalanta dovranno offrire almeno un bel boccale di birra al loro portiere.
UN’ORA GIALLA:- La splendida prestazione del Villareal è durata poco più di un’ora. Da anni i Red Devils non si mostravano nella loro casa così latenti, opachi, privi di schemi e fuori completamente dalla partita. Unai Emery, sulla scia di quanto fatto vedere al Bernabeu sabato scorso, ha impresso nei suoi ragazzi quella mentalità europea che mancava da tempo. Le occasioni infatti sono tutte dalla parte degli ospiti. Il solito Danjuma è stato lo spauracchio del pessimo Dalot sulla fascia sinistra, luogo in cui il sottomarino giallo ha creato pesanti grattacapi allo United: De Gea è intervenuto nel primo tempo con tre parate decisive, tra cui lo splendido volo d’angelo sulla conclusione angolata dell’olandese. Si è poi ripetuto con un guizzo da tuffatore olimpico sul colpo di testa a botta sicura di Paco Alcacer, vera mina vagante del match e autore del gol del momentaneo 0-1 al 53′. Il Manchester United, insomma, per un’ora di gioco non si è mai fatto vedere dalle parti di Rulli.
UNA FATICA INSPIEGABILE:- Come spiegare una prestazione del genere? Con l’evidenza dei fatti: l’assenza di Maguire ha pesato molto, con Varane che ha salvato e sbagliato più di una volta; vicino a lui, ecco Dalot, il peggiore della serata con cross sbilenchi e amnesie difensive preoccupanti; analogo discorso per il centrocampo e soprattutto per Pogba. Cristiano Ronaldo invece non ha disputato una partita stellare, ma ha provato quantomeno a giocare per la squadra e, alla fine, ha salvato il suo allenatore con un gol probabilmente decisivo ai fini della qualificazione. Già, Ole Gunnar Solskjaer. Passano i mesi e continuiamo sempre a farci la stessa domanda: se il problema della squadra è un centrocampo statico e piuttosto squilibrato, perché non provare ad inserire il povero Van de Beek? Anche a questo giro il tecnico norvegese si è macchiato di errori grossolani che potevano costare caro. Dopo l’eliminazione (per mano sua) dalla Coppa di Lega ad opera del West Ham e la sconfitta, sempre casalinga, con l’Aston Villa, se non ci fossero stati Ronaldo e De Gea a quest’ora avremmo parlato dell’ennesimo tracollo casalingo. Urge intervenire al più presto, perché sabato arriva l’Everton e non sarà una passeggiata. Il tutto mentre Van de Beek, infuriato per il suo trattamento, sputava il suo “chewingum” sotto la panchina.
I CAMPIONI SI RIALZANO:- Da considerare anche l’altro lato emotivo. Il Manchester United, infatti, nel segno di un fenomeno decisivo come Cristiano Ronaldo si è rialzato da grande squadra ed è riuscito a vincere una partita che, almeno da un punto di vista statistico, non avrebbe meritato. E’ il classico ritornello che si ripete e che porta inevitabilmente ad un dubbio: qual è il vero valore di questa squadra? Una domanda che tutti si pongono e che grava come un macigno sulla testa di Solskjaer, il quale dovrà cominciare al più presto a vincere trofei. L’alternanza Cavani-Ronaldo sul ruolo di prima punta ha portato benefici, visto che con l’ingresso in campo da parte dell’uruguaiano il nuovo entrato Lingard ha trovato più spazi a sua disposizione. Per non parlare dello scambio nello stretto tra lo stesso inglese e Cr7, che ha portato al gol vittoria beffando un incolpevole Rulli. Tutti strumenti sui quali Solskjaer dovrà ragionare, dimostrandosi però un po’ più elastico nella gestione della rosa. “I campioni si rialzano“, sembra il titolo di un film. Eppure a questo giro, se non ci fosse stato Ronaldo, il Teatro dei Sogni si sarebbe trasformato (nuovamente) nel Teatro degli Incubi.
@matt_99football