Rivincita presa e Inzaghi a -1 dal Napoli: tra Var e polemiche, Arnautovic risolleva l’Inter

di Matteo Salvetti

Rivincita presa e obiettivo raggiunto. L’Inter, a soli quattro giorni dal tracollo del Franchi, torna a risplendere nella serata più importante della stagione, quella che consente ai nerazzurri di sfruttare il mezzo passo falso del Napoli e portarsi così a -1 dalla vetta. Non era scontato, l’agitazione di Simone Inzaghi in panchina ne è la riprova, ma la sensazione è che quando la sua squadra gioca a calcio nessuno è in grado di fermarla: neanche il Var, che prima non è potuto intervenire sull’autogol di Pongracic, nato da un calcio d’angolo inesistente, dopo ha invece concesso un rigore dubbio alla Fiorentina per fallo di mano di Darmian, che farà inevitabilmente discutere. Conseguenza: la Viola pareggia con Madragora e la partita diventata cattiva, piena di contrasti e mal gestita dall’arbitro La Penna, il quale concede due minuti di recupero e le passa a placare gli animi bollenti dei ventidue protagonisti in campo.

Poco importa, l’Inter non è caduta nel tranello. Anzi, se nella prima frazione di gioco Carlos Augusto e Lautaro Martinez hanno colpito rispettivamente un palo e una traversa, nella ripresa i nerazzurri sono scesi in campo ancor di più con il mordente della grande squadra. Decisivo Arnautovic di testa, subentrato a Thuram (contusione alla caviglia sinistra) e costretto ad uscire negli ultimi minuti per il solito problema all’adduttore. Nel frattempo si è rivisto Acerbi in difesa, autore di una prestazione da gladiatore romano: annullato completamente Kean, vero mattatore del Franchi, ridicolizzato con slalom e contrasti l’intero attacco viola, basti vedere le conclusioni in porta della squadra di Palladino.

Segnali ottimi anche per Lautaro. Il capitano nerazzurro non era mai stato servito a dovere a Firenze, questa volta invece ha mostrato lucidità e leadership, abbassandosi addirittura i calzettoni, come un vecchio bomber anni 80, giocando un calcio scintillante e lavorando per la squadra, un po’ come Barella, il ragazzo che aumenta il ritmo con il passare del tempo e che, almeno in questo momento, risulta essere più decisivo di Calhanoglu, nelle letture di gioco e nei contrasti. Insomma, tutti promossi: compreso Inzaghi, reduce da una battaglia verbale con lo staff di Palladino, ma sicuramente soddisfatto per aver saputo toccare le corde giuste e risollevare l’animo di un gruppo che aveva subito un pesante arresto. Unico neo, l’infortunio di Thuram. Senza il francese, Inzaghi dovrà trovare una soluzione, perché è vero che i nerazzurri avranno la settimana libera, ma è altrettanto vero che domenica sarà il giorno del Derby d’Italia, determinante per il campionato e per tutti gli interisti.

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