Alla fine passerà il Real Madrid. Perché avrà il ritorno in casa e (forse) il rientro di Jude Bellingham. E’ doveroso però concedere l’onore delle armi al Lipsia di Marco Rose, che pur perdendo 0-1 ha disputato una sontuosa partita, giocata ad armi pari contro una squadra nettamente più esperta e maliziosa, basti pensare all’atteggiamento quasi da bullo di Carvajal, che tra un fallo a metà campo e qualche caduta da attore cinematografico di Hollywood si è fatto beffe dell’arbitro bosniaco Peljto, alla sua prima direzione in un ottavo di Champions. Lo sforzo dei tedeschi non è bastato: gli errori sotto porta di Sesko e Openda si sono rivelati decisivi, così come alcune scelte troppo affrettate da parte di Dani Olmo e del campioncino Xavi Simons, cresciuto in Spagna e autore fin qui di un’ottima stagione con la maglia del Lipsia. Se la truppa di Marco Rose è uscita dal campo con la macabra consolazione di averci provato fino alla fine e un ritorno al Bernabeu tutto da giocare, quella di Ancelotti dovrà invece ringraziare il portiere Lunin, protagonista assoluto con almeno tre parate da urlo.
Le statistiche parlano chiaro: nove tiri in porta per il Lipsia, tre per il Real. Con la sola differenza che quando si è acceso Brahim Diaz al 48′ la palla è finita in rete non lasciando scampo al povero Gulacsi. Il Madrid è riapparso da quel momento soltanto in poche occasioni, create in contropiede grazie alla splendida visione di gioco di Kroos, come nel palo colpito da Vinicius e nella ripartenza fallita da Rodrygo. Nel resto della gara solo Lipsia in campo, diversi contrasti, polemiche e parate di Lunin. Bellissima quella su Sesko, che ha evitato ulteriori polemiche visto che il recupero palla di Haidara su Diaz è arrivato dopo che lo spagnolo aveva alzato la mano per infortunio.
E’ finita 0-1. Alza il sopracciglio Ancelotti ed è giusto così. Perché dopo una sofferenza come questa la sua squadra non ha fatto la fine di Napoleone, anzi, se ne tornerà al Bernabeu con l’intera posta, pronta a gestire il gol del vantaggio e a raggiungere i quarti di finale. Nonostante gli ottimi segnali lanciati dai Roten di Germania (letteralmente i Tori rossi) parlare di miracolo non è utopia, ma quasi: il Real può concedere occasioni in una partita, difficilmente in due. Ecco perché alla fine passerà il turno nel catino del Bernabeu, nonostante i complimenti ad un Lipsia che avrebbe meritato il pareggio e proverà a rifarsi nella sfida di ritorno.
Matteo Salvetti