Non serviva essere belli ma cinici. Potremmo sintetizzare così la prestazione della Roma contro il Frosinone, in una partita che ha regalato pochissimi sprazzi di bel gioco, una quantità innumerevole di contrasti e una manovra spesso lenta e prevedibile. Alla fine però i giallorossi sono riusciti a rialzarsi con un secco 2-0 firmato da Lukaku e Pellegrini, sotto lo sguardo più disteso di Mourinho, che ha finalmente ritrovato la sua squadra e la sua difesa.
Perché intendiamoci: dire Roma equivale a dire difesa, la vera arma del tecnico portoghese lungo tutto l’arco della sua carriera da allenatore. In queste prime sette giornate infatti i giallorossi hanno subito 11 gol: numero altissimo, a tratti ragguardevole se si considera il poker incassato a Genova giovedì scorso. Da qui l’impressione che qualcosa si fosse rotto tra Mourinho e lo spogliatoio, alla luce soprattutto della mancanza di intesa tra i giocatori in campo, le facce attonite e nevrotiche di coloro i quali dovevano essere i protagonisti di una stagione giocata tra le prime quattro posizioni. Così non è stato e probabilmente non lo sarà, ma quando Mou parla di squadra unita e sempre al fianco dell’allenatore ha ragione: lo si è visto anche contro il Frosinone, che grazie allo splendido lavoro di Mancini e compagni non è stato quasi mai pericoloso dalle parti di Rui Patricio, salvo in un paio di circostanze nel primo tempo.
Un segnale evidente di come forse le difficoltà di queste prime giornate siano da ricercare altrove. Probabilmente nella preparazione atletica, dal momento che gli infortuni sono numerosi e la squadra ne ha spesso risentito. Eppure adesso anche la condizione di Lukaku sta migliorando con il passare delle settimane: nella rete del vantaggio, complice l’assist al bacio di Dybala, il centravanti belga ha abbinato fisicità a qualità, rifilando un bolide contro il quale Turati non poteva intervenire. Nella ripresa ci avrebbe pensato invece Pellegrini a chiudere i conti con un inserimento dei suoi (complice anche l’errore questa volte del portiere del Frosinone), sempre su assist di Dybala. Il risultato finale dell’Olimpico recita dunque un 2-0 più che meritato, non per la prestazione quanto per il cinismo.
Conoscendo Mourinho va bene così. Il patto siglato con i suoi giocatori va avanti grazie al duro lavoro quotidiano e dovrà essere motivato dai risultati. Giovedì prossimo arriverà il Servette a far visita ai giallorossi e già quello potrebbe rappresentare il giusto spartiacque per dare un po’ di continuità e riprendere la marcia dell’entusiasmo lungo la scia dello scorso anno. Perché la Roma non è quella vista finora e anche Mourinho lo sa bene. Isolandosi, come ha detto lui stesso, ha comunque ripreso un po di respiro, ritrovando la sua Roma e la sua difesa almeno per una notte.