Questa volta il detto “anno nuovo vita nuova” è più che mai veritiero. Basta chiederlo a Ole Gunnar Solskjaer, il quale dopo un avvio disastroso di stagione è riuscito per l’ennesima volta a risollevare il suo Manchester, portandolo in vetta alla classifica, alla pari del Liverpool che giocherà lunedì sera a Southampton. Tanto di cappello al manager norvegese: dal dopo Ferguson, infatti, i Red Devils non erano più stati così in alto in questo periodo dell’anno. Quel tanto che basta per scacciare le ombre sul suo futuro, alla faccia dei bookmakers inglesi. Il primo attacco importante della stagione è stato lanciato, in una serata che poteva rivelarsi più complicata del previsto. Perché ad Old Trafford arrivava l’Aston Villa, vera rivelatrice di questa Premier. Gli uomini di Smith hanno infatti dimostrato di meritare la parte alta della classifica, giocandosela a viso aperto contro un avversario nettamente più forte e rischiando addirittura di pareggiare la partita se non ci fosse stato un super De Gea in porta. Alla fine, però, i Red Devils hanno avuto la meglio, imponendosi su Grealish e compagni grazie alle reti di Martial e Bruno Fernandes. In mezzo, il pareggio di Traorè che per qualche secondo ha rimesso tutto in discussione.
SPETTACOLO PURO:- Intensità, velocità e adrenalina pura. La giusta dose di energia per battezzare il nuovo anno doveva arrivare proprio dalla Premier League. Nonostante i tre punti conquistati dalla sua squadra, il tecnico dei Red Devils Ole Gunnar Solskjaer si è calato nelle vesti di intellettuale e ha mandato in campo una squadra disciplinata, poggiata in attacco sul tandem Rashford-Martial. Scelta azzeccata, perchè lo United ha imposto subito il suo gioco, costringendo l’Aston Villa al contropiede e sfiorando in più di un’occasione il gol del vantaggio. Proprio sullo scadere del primo tempo, quando tutto sembrava tranquillo, ci ha pensato Martial ad aprire le danze sfruttando un assist al bacio di Wan Bissaka. Prima frazione di gioco che ha regalato anche tante altre occasioni, come la splendida parata di De Gea su McGinn. Nella ripresa, invece, è partito lo show: numerosi cambi di fronte, attacchi insistiti in entrambe le aree di rigore e intensità di altri tempi. Solskjaer ha cercato di convincere i suoi a chiudere la partita, spostando il baricentro della sua squadra sempre più in avanti. Nell’unica vera occasione concessa fino a quel momento l’Aston Villa ha trovato il pari grazie a Traore, riconsegnando il lasciapassare ai fantasmi nella fredda aria del Teatro dei Sogni. Il Manchester United però non si è arreso e nonostante il timido contraccolpo è tornato nuovamente in vantaggio su calcio di rigore grazie al solito Bruno Fernandes. Il resto della partita è sofferenza allo stato puro: gli uomini di Smith hanno attaccato a pieno organico soprattutto negli ultimi minuti, salvo sbattere numerose volte sul muro di Maguire e Bailly. Una gara portata a casa dallo United sul filo dell’inerzia. Adesso Solskajer può credere davvero nella vittoria del titolo?
PRIMO POSTO:- La classifica parla chiaro: sono 33 i punti conquistati dai Red Devils, con la partita contro il Burnley che verrà recuperata a metà del mese. Qualora lo United riuscisse a trionfare sul terreno ponderoso del Turf Moor rimanendo il più possibile attaccato al Liverpool potrebbe addirittura ritrovarsi al primo posto in solitario. Sarebbe una soddisfazione per Solskjaer e per i suoi giocatori, chiamati a riscattare la stagione dopo il crollo avvenuto in Champions League. Nonostante i sogni più che mai leciti nel teatro onirico per eccellenza, il Liverpool di Klopp rimane più avanti. Ha ormai raggiunto una dimensione internazionale e una maturità calcistica superiore rispetto ai calciatori dello United. I Red Devils dalla loro hanno comunque un blasone importante e l’occhio attento di Sir Alex Ferguson, uno che sa come si vince anche se si è sfavoriti. Un piccolo vantaggio che Solskjaer dovrà gestire al meglio. Perchè l’attacco è lanciato, con i forconi dei diavoli rossi che popolano Manchester e che gridano vendetta nell’anno in cui dovremmo tornare tutti ad un pizzico di normalità.