Una difesa blindata per tornare ad alzare qualche trofeo. Questo l’obiettivo primario del nuovo Manchester United, club prestigioso che da qualche anno però è spesso naufragato nel mare dell’ignoto a causa di una serie di situazioni (tecniche e psicologiche) che a lungo andare hanno oscurato la possibilità concreta di tornare a vincere. Ecco che allora dopo la delusione di Danzica il diktat dei Glazers è chiaro: tornare al vertice, restarci e inaugurare con il beniamino della tifoseria Ole Gunnar Solskjaer un nuovo ciclo vincente. Non sarà una passeggiata in Premier League visti i colpi messi in canna dal Chelsea e dal Manchester City, ma il mercato ha dato una grossa mano, con gli arrivi ad Old Trafford dell’esterno inglese Sancho (cercato da due anni) e Varane (Real Madrid), quest’ultimo ancora più prezioso visto che andrà a ricoprire il ruolo di centrale difensivo al fianco di Maguire. Insomma, il muro è eretto. Sì, perché per caratteristiche i due hanno veramente la possibilità di diventare nell’immediato il punto di forza dei Red Devils: mentre Maguire è un centrale rude, vecchio stampo e straordinario in fase realizzativa, l’ex Real Varane abbina la corsa alla qualità, senza considerare l’esperienza internazionale tra Mondiale e Champions League.
COME VIDIC E FERDINAND?- La domanda è delicata e allo stesso tempo pressante perché ritrovare in una sola estate la freschezza e quel pizzico di cattiveria che avevano Vidic e Ferdinand è un’impresa al limite dell’impossibile. Vero è però che osservando i centrali di difesa del Manchester United da quando i due colossi hanno dato l’addio qualche speranza è giusto tenerla a galla. Sotto la sciagurata era Moyes a dirigere le redini della difesa davanti a De Gea si trovavano Jones ed Evans, poi cominciò l’esperimento Van Gaal e quello della linea a tre, con Rojo e Smalling che facevano grande fatica ad adattarsi alle richieste dell’olandese. Infine, gli anni di Mourinho e dell’Europa League vinta contro l’Ajax: i due centrali di riferimento erano Bailly (rovinato dagli infortuni) e Lindelof, lento e macchinoso. Come detto la domanda posta prima dell’elenco è delicata e pressante, ma sulla carta sia Maguire che Varane hanno tutte le possibilità per garantire almeno un po’ di solidità ad una squadra che negli anni ha compiuto orrori su orrori in fase difensiva.
L’AIUTO DI FERGUSON:- “Attack wins you games, defence wins you title“. Non poteva mancare il consiglio di Sir Alex Ferguson, il tecnico più longevo e vincente della storia del Manchester United. Effettivamente, in ogni campionato e forse in ogni angolo del mondo è proprio così: se non subisci gol hai sempre una possibilità in più di vincere la partita e magari qualche trofeo, anche con un attacco sterile, perché alla fine del tragitto vince sempre chi ha incassato meno reti. Una strategia che dovrà entrare nella testa di Solskjaer al più presto perché se è vero che il norvegese ha portato alcuni sprazzi di bel gioco, è altrettanto vero che di trofei da quando è arrivato non ne ha alzato neanche uno. E pensare che la finale di Europa League contro il Villareal avrebbe potuto cambiare la storia se De Gea non si fosse fatto parare dal suo collega avversario il rigore decisivo della serata. Acqua passata, vero, ma sabato la stagione ricomincerà e lo farà contro l’odiato Leeds, in una gara da dentro o fuori che peserà molto sull’impatto di stampa e media. Ferguson ha parlato, a Solskjaer l’onere di prendere appunti. Intanto il muro Maguire-Varane si sta alzando per evitare che il Teatro dei Sogni diventi quello degli Incubi.