Due anni di lavoro intenso, professionale e allo stesso tempo vincente, per dimenticare un passato cupo e snervante. La fase della rinascita azzurra ha trovato il suo apice grazie alla splendida vittoria in Bosnia, che vuol dire primo posto nel Girone 1 ma soprattutto qualificazione alle Final Four di Nations League, assieme alle big mondiali di Belgio, Spagna e Francia. Non solo, il palcoscenico prestigioso che ospiterà l’evento di ottobre 2021 (si spera a porte aperte) sarà proprio il nostro Paese, rappresentato a dovere dalle città di Milano e Torino. L’Italia di Roberto Mancini arriverà all’appuntamento con orgoglio, tradizione e coraggio, le qualità che abbiamo ammirato fino ad oggi e che continueranno ad essere il nostro marchio di fabbrica. Nella serata di Sarajevo, che passerà alla storia per essere stata la prima a non aver ospitato neanche un giornalista italiano per via delle restrizioni anti-Covid, gli azzurri hanno dominato per tutti i novanta minuti, creando occasioni da gol e raccogliendo meno di quanto hanno seminato. Decisive le reti di Belotti nel primo tempo su assist spaziale di Insigne e di Domenico Berardi il quale nella ripresa innesca assieme al compagno neroverde Locatelli l’azione che porta a chiudere i conti e a trafiggere definitivamente la Bosnia. Il giusto coronamento per un girone dominato, nonostante la vittoria dell’Olanda in Polonia che avrebbe potuto mettere una dose in più di pressione sui ragazzi in campo.
LA GESTIONE DELLA PARTITA:- Scendere in campo con l’obbligo di dover vincere non è mai semplice, soprattutto in casi decisivi come questo. Sì, perché la già retrocessa Bosnia non ha mollato di un centimetro, nonostante l’assenza di Dzeko e di altri 8 giocatori risultati positivi al Covid, tra cui Kolasinac. I sostituti hanno provato a reggere l’urto e a creare qualche insidia all’Italia, che si è salvata in una sola occasione grazie ad una splendida parata di Donnarumma. Per il resto possesso palla azzurro e numerosissime occasioni da gol create. Nei primi minuti il protagonista indiscusso è stato Belotti, che dopo aver sparato a salve per due volte riesce finalmente a portare in vantaggio l’Italia, con una zampata un po’ maldestra che per fortuna si è insaccata in rete. Poi, numerosi spunti, qualche rischio nei pochissimi contropiedi bosniaci, ma soprattutto tanta convinzione nella gestione dal basso. Gli insuperabili Bastoni e Acerbi si sono eretti come registi della squadra, per non parlare di Barella, che a fine primo tempo aveva già macinato diversi chilometri. Nella ripresa, dopo un inizio un po’ più coraggioso da parte dei padroni di casa, l’Italia chiude la partita con un’invenzione di Locatelli per Berardi, che segna il suo secondo gol consecutivo, festeggia con i compagni e si abbraccia col suo amico del Sassuolo pensando magari ai consigli vincenti di De Zerbi. Nel finale, spazio anche per Lasagna e Bernardeschi, autore di un ottimo tiro che per sua sfortuna fa vibrare la traversa per qualche minuto. Gli azzurri vincono con grandissimo merito e possono già prepararsi per le Final Four.
LA PERSONALITA’ DI BASTONI:- Tra i numerosi volti nuovi che sono scesi in campo durante questa sosta ad uno attribuiamo la medaglia della personalità: Alessandro Bastoni. Nonostante le ottime prove mostrate all’Inter in una difesa completamente diversa da quella azzurra, il classe 99 sembra ancora più forte e a suo agio in una linea a quattro. Spunti che dovranno interessare anche Antonio Conte. L’intesa con Acerbi è ottima, peccato solo che da quella parte circola un certo Bonucci, poco disponibile a mettersi da parte. Il briscola interista però sta crescendo in fretta, anzi, al momento sembra molto più sicuro dello juventino, però i conti si faranno alla fine, con un tecnico come Mancini che non ha paura di nessuno, soprattutto quando si tratta di scegliere gli uomini da mandare in campo.
L’ITALIA E’ PRONTA:- Belgio, Spagna e Francia. Tre Nazionali da urlo, da rispettare ma da non temere. I pericoli sono ormai noti a tutti, da Lukaku a Mbappè, passando per Ferran Torres e De Bruyne. Insomma, sarà una strada lunga e tortuosa che però potrà essere intrapresa dopo una stagione che vedrà molti degli azzurri impegnati in diverse sfide europee, basti pensare ai vari Bastoni, Barella, Bonucci, Insigne e compagnia bella. Giocare le coppe equivale a crescere come uomini e come calciatori sotto il profilo dell’esperienza, con la consapevolezza di dover migliorare per poter incidere nei momenti decisivi della partita. La fortuna di Mancini è che le Final Four di Nations League si giocheranno il prossimo ottobre e ci sarà il giusto tempo per prepararle al meglio. Ad oggi possiamo però dire che gli azzurri sono tornati a far paura, con coraggio e con impegno. “L’Italia chiamò” recita il nostro inno, speriamo che ad ottobre il pubblico possa rispondere.