Sulla scia di Kepa e di Unai Simon la terra basca dell’Athletic Bilbao continua a sfornare ottime promesse. Il ruolo è sempre quello del portiere, e la giovane età l’elemento chiave: stiamo parlando di Julen Agirrezabala, portierino classe 2000 nato a San Sebastiàn che sta facendo ingolosire le big quando chiamato in causa. L’ultima riprova si è verificata puntualmente ieri sera, durante Bilbao-Real Madrid, quando complice la positività al Covid del titolare Unai Simon, il tecnico dei baschi Marcelino Garcia ha dovuto schierare sin dall’inizio il 21enne spagnolo, in una partita storica per i padroni di casa, dato che quando si affrontano Bilbao e Real ambiente e tensione possono giocare brutti scherzi se non si è abituati.
INIZIO DIFFICILE:- Sotto di due gol in neanche dieci minuti, l’inizio di Agirrezabala è stato tutt’altro che idilliaco. E’ dovuto capitolare in un paio di circostanze per mano del solito Benzema, uno di quelli che sente la porta persino da casa sua. Zero le responsabilità del portierno basco, maggiori quelle della linea difensiva, totalmente immobile ed esposta a ventate offensive pericolose. L’Athletic Bilbao è uscito sconfitto 1-2 dalle merengues, realizzando soltanto 2 tiri nella porta di Courtois (tra cui lo splendido gol di Sancet) e subendone ben 7. Qui viene il bello.
SARACINESCA:- Quando l’Athletic Bilbao si è lanciato all’attacco, il Real Madrid avrebbe potuto segnare in almeno tre circostanze. Ecco che è entrato in gioco il giovane Agirrezabala, con un’uscita a metà campo in stile Neuer e due miracoli, uno su Hazard e l’altro su Kroos: parate tutt’altro che semplici, perché il portiere basco non vede partire degnamente il tiro e compie l’intervento con una reattività da manuale. Inutile stare a sottolineare come sulla scia di Kepa e di Unai Simon, prestazioni del genere possano aiutarlo chissà mai a raggiungere la titolarità nel breve periodo, visto che sono già quattro le presenze in Liga per lui.
IL FUTURO DAVANTI:- Abile con i piedi, reattivo sulle conclusioni rasoterra, Agirrezabala rappresenta un po’ l’identikit di Kepa, avendo addirittura un cognome molto simile. Non sappiamo se riuscirà a sfondare come il suo predecessore, tuttavia parte del merito è anche di Marcelino, il quale non si è fatto problemi a lanciarlo in campo nel momento del bisogno. Consapevole delle regole restrittive sugli acquisti dei giocatori in terra basca, Agirrezabala, da buon canterano qual è, continua a stupire partita dopo partita. E Unai Simon dovrà stare molto attento.