di Matteo Salvetti
La sconfitta nel derby ha chiuso per l’Inter un avvio di campionato decisamente disastroso, con soltanto due vittorie in cinque partite. Non era mai capitato nell’era Inzaghi, lo testimoniano infatti i musi lunghi che tra ieri ed oggi, ad Appiano, hanno coperto i sorrisi degli ultimi tempi. Nonostante la consapevolezza di essere una grande squadra, capace di invertire la rotta già da sabato, i problemi ci sono ed è inutile negarlo: il più complesso porta la firma di Lautaro Martinez, uscito dal derby con le ossa rotte, quasi mai in partita e succube dell’intera difesa rossonera. Le parole pronunciate dal capitano di fronte a Bobo Vieri a Dazn preoccupano Inzaghi e l’ambiente interista: “sto facendo fatica“, questo il messaggio, frutto di un malessere fisico, oltre che mentale, il quale sembra essersi impossessato dell’argentino, come una maledizione faraonica.
E l’intera squadra ne risente, in negativo. A partire da Thuram, che non riesce quasi mai a trovare l’appoggio del compagno d’attacco per sfruttare le sue doti atletiche. Oppure, i centrocampisti, spesso bloccati dalla mancanza di movimento e dalle marcature avversarie. Insomma, la condizione di Lautaro è un problema e deve essere risolta al più presto. Ma come? Le ipotesi da avanzare potrebbero essere due: la prima è l’intensificazione del lavoro in palestra e sul campo, anticipata già dal giocatore e programmata dall’intero staff di Inzaghi, che si è preso di fronte al gruppo la responsabilità per un avvio di stagione deludente. La seconda, più importante, potrebbe essere il rifiuto alla convocazione in Nazionale argentina nella prossima (e imminente) sosta. Una decisione questa che, se presa, non farebbe altro che aumentare la credibilità del capitano nello spogliatoio: lavorare singolarmente per il bene dell’Inter, club che gli ha permesso di diventare uno dei più forti attaccanti al mondo e che adesso necessita di un sacrificio per tornare al top della condizione. La sensazione è che la Nazionale non sia, adesso, una priorità, in un turbinio di partite ravvicinate che portano infortuni e stress, soprattutto se ogni mese sei costretto a viaggiare oltreoceano. Ecco allora capitan Lautaro di fronte ad una decisione complessa da prendere, con la possibilità però di lanciare un “segnale” all’intero ambiente interista, per prendersi ancor di più la sua gente e tornare a segnare come nella corsa alla seconda stella. L’Inter ha bisogno del vero Toro, per scrollarsi i timori di dosso e tornare ad incutere timore agli avversari.