Dopo le due vittorie di Inter e Milan nel pomeriggio, la risposta della Juventus è arrivata precisa come gli alleati in Normandia. Un secco e sonoro 4 a 1 ai danni della frastornata Udinese, che ha provato a mettere in difficoltà per più di un’occasione gli uomini di Pirlo ma è rimasta col cerino in mano fino a che la danza bianconera non è entrata nel vivo. La Juventus sale in classifica a quota 27 punti, con una partita in meno e con una distanza assai notevole (-10 p.t) dal Milan capolista. Arriverà alla sfida con i rossoneri di mercoledì sera con un po’ più di tranquillità, cercando di evitare crolli improvvisi come quelli verificatisi contro la Fiorentina. Pirlo può respirare, pensando alla doppietta di Ronaldo e alle reti di Chiesa e Dybala, veri incubi per i difensori friulani. Ma i problemi rimangono e non sono pochi: incertezze difensive, troppi spazi concessi e ancora una volta ennesimo gol subito, questa volta da Zeegelaar, anche se sul finale.
Nonostante il risultato netto e assai meritato la prima mezz’ora è stata assai problematica per la Juventus. Orfano di Morata, Andrea Pirlo ha mandato in campo un 3-4-1-2 molto stretto, con Dybala nel ruolo di trequartista e Chiesa al supporto di Ronaldo. Scelta rischiosa che nei primi minuti non ha pagato perché l’Udinese di Gotti riusciva ad eludere il pressing bianconero con grande facilità. Si è vista persino annullare un gol col Var a causa di un fallo di mano commesso da De Paul; se l’arbitro Giacomelli non avesse rivisto l’azione la partita avrebbe assunto un contorno decisamente diverso. Invece, ecco la chiave del match: pallone perso ingenuamente dallo stesso De Paul a centrocampo e vantaggio siglato dal solito Ronaldo. Un “grazie” all’argentino sarà sicuramente partito nella mente di Pirlo e del suo staff perché la sua squadra sembrava nuovamente in confusione e priva della giusta aggressività che si è sempre vista allo Stadium. Alla fine, confermando i pronostici, il massacro è cominciato: Ronaldo è salito in cattedra perforando Musso nel secondo tempo, Chiesa ha realizzato il suo terzo gol in bianconero e Dybala ha chiuso definitivamente i conti realizzando il primo poker dell’anno. Nel bel mezzo delle pallottole lanciate sugli scudi dei friulani si piazzano comunque le due traverse colpite da Stryger Larsen e da Zeegelaar, al termine di un’azione rocambolesca in cui l’Udinese avrebbe meritato qualcosa di più.
Se gli uomini di Pirlo hanno parzialmente riscattato la sconfitta casalinga contro la Fiorentina, chi uscirà a testa bassa dall’Allianz Stadium ha un nome ben preciso, Rodrigo De Paul. Accostato alle grandi squadre (Inter soprattutto) per il mercato di gennaio, l’argentino non si è mai visto in campo. Ha regalato il gol del vantaggio a Ronaldo ed è stato colpevole seppure in minima parte anche sul sigillo di Chiesa. Una serata da incubo che però porta a riflettere sul fatto che se in tutti questi anni nessun top club ha mosso passi concreti per strapparlo all’Udinese un motivo dovrà pur esserci. La Juventus sembrava averlo capito già durante il corso dei novanta minuti, quando grazie al pressing di McKennie è riuscita proprio da quella parte a trovare il giusto equilibrio. Un’ ulteriore riprova potrà averla constatata anche lo stesso Gotti, il quale ha affrontato i campioni d’Italia subendo il tradimento da parte del suo uomo migliore, decisamente in serata no. Unica nota positiva Musso, autore di due ottime parate su Ramsey che avrebbero potuto peggiorare ancora di più il già pessimo bottino incassato.
Con tutte le dovute difficoltà legate al gioco e alla distanza che rimane dalle prime due della classe, la Juventus di Pirlo può ancora sperare nello scudetto. Dovrà appoggiarsi al solito Ronaldo e sarà quasi costretta a battere il Milan nel giorno dell’Epifania. Difficile, ma non impossibile. Perché negli ultimi minuti si è rivisto pure il capitano Chiellini, il quale è tornato in campo per ritrovare la giusta condizione, infortuni permettendo. Un recupero importante, insomma, che può aiutare i bianconeri nella scalata del secolo. A testimoniare quanto il “grazie” a De Paul per la spianata verso questa vittoria sia più che meritato.