Dall’Arabia Saudita rilanciano con vigore: Massimiliano Allegri è pronto ad accettare l’offerta dell’Al-Hilal, il ricchissimo club degli sceicchi che già da giorni lo corteggia, con tanto di incontro nella bellissima città di Montecarlo. In quel caso la Juventus potrebbe soddisfare una “tentazione” che ha in mente da tempo e che appare all’orizzonte come il viso di una donna amata e mai dimenticata. Si tratta di Antonio Conte, reduce dalla macabra esperienza alla guida del Tottenham e desideroso di tornare ad allenare a Milano o a Torino, per stare vicino alla famiglia e prendersi una rivincita con sé stesso. La strada sarebbe spianata: il veto di Andrea Agnelli è cancellato da un po’ e i bianconeri rappresentano ora quella squadra sull’orlo di una crisi di nervi che ha bisogno di essere motivata con il duro lavoro e la guida di un condottiero che non naufraga di fronte alle tempeste.
Qualità che Conte possiede ma che non devono illudere visto il trascorso recente in Inghilterra. Se l’ex tecnico interista dispone di un grande appeal internazionale, è pur vero che ultimamente ha presentato una versione di sé più da attore che da allenatore: sempre scontento della rosa, Conte chiede rinforzi stellari, si lamenta con la società, se vince è merito suo, se perde colpa dei giocatori. E’ il suo dna da ormai troppo tempo, e a questa Juve però non serve una presenza del genere.
Ecco che allora in seconda battuta si piazza il profilo di Igor Tudor, altro ex juventino sia da giocatore che da allenatore (era stato il vice di Pirlo), già liberato dal Marsiglia. Un’immagine che non coincide di certo con quella di Conte per esperienza e palmares, ma che ha già dimostrato qualità importanti a Verona e in Francia. Tudor sarebbe la persona giusta per il dopo Allegri, che da buon livornese astuto medita l’addio, per approdare in Arabia e salutare una nave che con il passare dei giorni imbarca sempre più acqua.