Se l’Atalanta non è riuscita ad ottenere un risultato positivo contro il peggior Real Madrid della storia parte del “merito” è dell’arbitro tedesco Tobias Stieler, il quale ha rovinato la partita espellendo con un rosso diretto al minuto 17 del primo tempo Remo Freuler, colpevole nell’aver atterrato gravemente Mendy in una chiara occasione da gol. Niente di tutto questo si è verificato: il terzino dei blancos (autore dell’unica rete che ha deciso il match) aveva infatti spostato il baricentro del suo corpo esternamente, mostrando in modo eloquente la sua incapacità di volare dritto verso la porta di Gollini. Chi conosce le regole sa benissimo che un fallo di questo tipo è sì punibile, ma con un cartellino giallo. Perché poi le partite vengono rovinate, lo spettacolo ne risente e alla fine pure la credibilità rischia di scappare altrove. Un po’ quello che è successo all’arbitro tedesco, il quale ha svolto come prima professione pure quella del giurista. Avrebbe dovuto sapere in gergo che “la legge è uguale per tutti”, invece ha condotto una partita a senso unico, l’ha rovinata e l’ha snaturata favorendo il possesso palla del Real Madrid. E di conseguenza il risultato.
Perchè accusare Zieler e non l’Atalanta? Semplice, la Dea ha svolto la partita perfetta. In dieci uomini già dal 17esimo minuto, i nerazzurri sono stati costretti a difendere in massa, contro un Real dimezzato ma pur sempre temibile. Questa volta le mastodontiche qualità dei blancos non si sono viste, per merito di un’Atalanta che ha dovuto cambiare la sua filosofia di gioco aggressiva per appiattirsi dietro la linea della palla e sperare in uno 0-0 che avrebbe racchiuso meglio il verdetto del campo. La banda di Gasperini è capitolata solo all’86esimo minuto, grazie al poderoso destro di Mendy che dal limite dell’area ha insaccato la palla all’angolino impedendo l’intervento a Gollini. Resta un grande rammarico nel corpo e nella mente, ma Bergamo può essere comunque fiera della sua squadra. E di Gasperini.
Già, l’allenatore che ha reso possibile l’impossibile. Contro un Real Madrid dimezzato dagli infortuni e da un cambio generazionale che prima o poi toccherà anche la sponda bianca, Gian Piero Gasperini ha creduto davvero nella vittoria, mandando in campo una squadra ultra-offensiva poggiata sul tandem colombiano Muriel-Zapata. Tralasciando l’episodio dell’espulsione, l’allenatore nerazzurro non è stato neanche fortunato: proprio Duvan alla metà del primo tempo si è accasciato al suolo e ha chiesto il cambio, facendo posto a Pasalic, entrato in campo con un ottimo piglio. Pure la difesa atalantina si è comportata in modo egregio. Il terzetto Djimsiti-Romero-Toloi può comunque vantarsi per aver fermato pedine dal calibro di Isco, Asensio e Vinicius Junior, guarda caso sostituiti tutti e tre da Zidane nel corso della ripresa. E pensare che Gollini ha dovuto fare solo un intervento nel corso del primo tempo.
Unica nota negativa per l’Atalanta la prestazione di Josip Ilicic. Entrato e sostituito, proprio pochi secondi prima del gol. Lo sloveno non l’ha presa benissimo, eppure la colpa è sua: non è stato in grado di tenere un pallone, si è scagliato contro i compagni e ha contribuito a far innervosire lo stesso Gasperini già sommerso di problemi. Forse l’unica nota interna negativa che in una delle notti più importanti per la città di Bergamo ha complicato i piani all’Atalanta. Piani che invece hanno sorriso a Zinedine Zidane, uscito dal Gewiss Stadium con il minimo sforzo, così come la vittoria fortunosa che i suoi hanno ottenuto sabato scorso sul campo del Valladolid. In quell’occasione, Courtois parò di tutto, questa volta il portierone belga non si è visto, eppure senza espulsione i guantoni se li sarebbe almeno sporcati.
Quella maledetta espulsione, che complica i piani ma non condanna l’Atalanta. Perché contro tutti i pronostici la Dea andrà in Spagna a giocarsi la qualificazione ai quarti ed eliminerà questo pessimo Real Madrid. Se è vero che i blancos recupereranno pedine importanti come Benzema, è pur vero che i nerazzurri di Gasperini avranno un solo risultato possibile: la vittoria. Non importa il punteggio, basterà fare un gol in più dell’avversario, consapevoli che il Real segnerà. Con una grande tegola: l’assenza di Casemiro. Per il resto ci penserà l’avventura spagnola ad aizzare gli animi. L’unica speranza è che ad arbitrare ci sia un direttore di gara competente con a cuore l’importanza di sfide ad alta tensione come queste. Non un “giurista” qualunque che non è capace neppure di far applicare le regole del calcio in modo paritario. Gasperini ha sottolineato il suo disappunto per l’operato dell’arbitro tedesco, adesso tocca ai suoi uomini conquistare Valdebebas. Perché niente è impossibile, soprattutto per questa Dea.