Una Coppa per diventare leggenda. E’ questo il rito di passaggio che dovrà superare l’Atalanta nei prossimi quindici giorni: di limiti i bergamaschi ne hanno oltrepassati tanti dal 2016 ad oggi, pensiamo al trionfo di Anfield, adesso però c’è bisogno di un ultimo sforzo, di quel coraggio che talvolta premia gli audaci mentre altre volte li fa sprofondare nel turbine come Ulisse. In altre parole, serve almeno un trofeo. E a questo turno, come per la Fiorentina un anno fa, gli uomini di Gasperini avranno una doppia possibilità: mercoledì prossimo la sfida alla Juventus in finale di Coppa Italia, quello successivo il volo a Dublino per l’ultimo atto dell’Europa League, contro i tedeschi del Leverkusen che ad oggi sono l’unica squadra in Europa ad essere ancora imbattuta.
Dopo la lezione di calcio rifilata al Marsiglia (secco 3-0) e le recenti imprese in Portogallo e in Inghilterra, è pertanto doveroso chiedere a Gasp e a tutti i suoi giocatori almeno un trofeo da innalzare sotto al cielo di Bergamo, città che nell’epoca del Covid ha sofferto in maniera inspiegabile e che adesso merita un trionfo popolare. Calcisticamente, sembra tutto possibile: nonostante l’assenza di Scamacca all’Olimpico, l’Atalanta è nettamente superiore a questa Juventus, gioca un calcio brillante, attacca con tanti uomini, vanta un super Lookman ed è in una condizione atletica stratosferica. Merito di Gasperini e del suo staff, i quali hanno azzeccato la preparazione e sono arrivati nel momento clou della stagione in “erezione agonistica“, direbbe il vecchio Brera. Subentrano ora esperienza e motivazione. La sfida con Allegri sotto quest’ultimo aspetto sarà un banco di prova importante, contro una squadra chiusa e con maggior attitudine nello svolgere gare di questo tipo, costretta oltretutto a vincere per evitare di trasformare una stagione negativa in un’ecatombe sportiva.
Inutile sottolineare come una vittoria mercoledì aprirebbe spiragli mentali enormi in vista dell’Europa League, viceversa un capitombolo necessiterà di essere analizzato, compreso e superato in meno di sette giorni. Conoscendo Gasperini il lavoro mentale sarà decisivo per coronare il suddetto sogno del double, anche perché in Irlanda non servirà soltanto la furia agonistica per sconfiggere il Leverkusen, bensì la capacità di controllare la partita e colpire nel momento giusto: gli uomini di Xabi Alonso nelle ultime settimane sono andati spesso vicini alla sconfitta, non ultimo contro la Roma, motivo per cui l’Atalanta dovrà raccogliere degnamente il frutto quando cadrà dall’albero. Nel frattempo la città di Bergamo è in fermento con cori, striscioni e colori da sventolare sotto i monti della città. Il traguardo è vicino e i passi si fanno pesanti, ma la possibilità di diventare leggenda annulla le fatiche e illumina le menti, per una città che sogna e che non vuole essere svegliata.
Matteo Salvetti