La positività al Covid-19 di Rodrigo Bentancur pesa come un macigno sulla Continassa. Perché se il momento dei bianconeri non è idilliaco, è pur vero che all’infermeria si contano più pedine che in campo. Le prossime due sfide contro Lazio e Porto saranno decisive, per una stagione sofferta ma anche imprevedibile, soprattutto in ottica europea. Certo, uscire nuovamente agli ottavi di Champions equivarrebbe a declamare un anno negativo soprattutto per la rincorsa in Serie A (con l’Inter che fugge) e per l’ennesima figura contro una squadra prestigiosa come il Porto ma sicuramente non irresistibile. Tralasciando i discorsi, Andrea Pirlo ha davanti a sé una situazione assai spiacevole. Sono ben sette i giocatori sui quali il Maestro non potrà contare: Bonucci, De Ligt, Chiellini, Cuadrado, Frabotta, Arthur e Dybala. Per non parlare di coloro i quali stanno giocando coi cerotti alle gambe, ossia Morata, Ramsey e Mckennie.
Insomma, un incubo infinito soprattutto per chi si è laureato per nove anni consecutivi campione d’Italia, sfruttando un dominio difficile da imitare, annientando tutto e tutti, cambiando anche alcuni interpreti. E’ evidente però che tra Covid, infortuni e ricambio generazionale, i tempi stanno cambiando, con la Juventus che è attaccata saldamente alla terza posizione in classifica, a -10 dall’Inter e a -4 dal Milan, in attesa della sfida contro il Napoli da recuperare.
Le pressioni ci sono sempre e comunque. Pirlo dovrà conviverci se vuole davvero diventare un top anche come allenatore. Ecco che le scelte per la sfida contro la Lazio appaiono assai forzate, d’altronde non è possibile fare diversamente. Le possibilità di rivedere Juan Cuadrado almeno in panchina stanno aumentando con il passare delle ore, difficile invece fare leva sul tandem Bonucci-De Ligt. Davanti a Szczesny, insostituibile, dovrebbero vedersi Danilo, Demiral e Alex Sandro, nella solita difesa a tre in fase di possesso. A centrocampo i problemi sono troppi: con la positività al Covid di Bentancur spazio per Bernardeschi, Rabiot, Mckennie, Ramsey e Chiesa. Quest’ultimo impiegato nelle vesti di mattatore a tutta fascia, luogo in cui sta facendo sfracelli. Attacco ormai certo solo in parte; il dubbio Morata persiste per le condizioni fisiche dello spagnolo, in caso di forfait spazio al solito duo formato da Ronaldo e Kulusevski.
Per la sfida contro il Porto, invece, Andrea Pirlo conta di recuperare sia Chiellini che Arthur, attaccandosi all’esperienza di certi elementi che soprattutto in ottica europea fanno la differenza. Se il 3-5-2 di domani sera appare ormai certo, in Champions League molto dipenderà dal recupero di Juan Cuadrado e da dove deciderà di schierarlo Pirlo, se in una difesa a 4 oppure in un centrocampo a 5. Per il momento alla Continassa non ci pensano. Prima dovranno passare l’ostacolo Lazio, e non sarà facile, poi rifletteranno sul come contrastare la macchina da gol di Conceicao. Perché in due partite la Juventus si gioca una stagione. Non era mai capitato negli ultimi dieci anni. Ma a volte i tempi cambiano.