Al via la rivoluzione. Non quella sognata qualche mese fa, bensì quella necessaria per rispolverare la nostra italianità e mettersi alle spalle un momento drammatico: Luciano Spalletti è stato chiaro fin dall’inizio, siamo Italiani e in quanto tale dobbiamo innalzare al cielo la nostra stirpe, quel complesso di storia, cultura e tradizione che ci ha permesso di scrivere la favola del mondo, in particolare quella calcistica. Motivo per cui al tecnico toscano non è ancora andata giù la prestazione offerta dai suoi ragazzi contro la Spagna, opaca e priva di identità, soprattutto se osserviamo il dato allucinante dei tiri nello specchio della porta, otto da parte degli iberici, zero quelli italiani. Numeri che preoccupano e che certificano un’amara verità: l’Italia non è pericolosa in attacco e lo è invece per sé stessa in difesa, pensiamo alle numerose amnesie che in soli 180 minuti si sono manifestate nella retroguardia azzurra. Errori di leggerezza ma anche di posizione, campanello di allarme che rischia di trasformarsi in sirena se contro la Croazia Donnarumma e i suoi non cambieranno atteggiamento.
Ecco che allora il ct Spalletti sta correndo ai ripari con l’intento di offrire un maggior equilibrio alla squadra e far rifiatare quei giocatori, vedi Dimarco e Jorginho, arrivati in Germania con le gambe e la mente stravolte dalla fatica. Gli ultimi allenamenti vanno proprio in questa direzione: c’è un secondo posto da blindare con le unghie e con i denti, per poter raggiungere la qualificazione agli ottavi ed entrare così all’interno di un percorso semplificato per la difesa del titolo europeo. Venendo però ai tanto attesi cambiamenti sono previste novità in ogni reparto del campo. La più importante però potrebbe essere quella che conduce a Matteo Darmian, jolly difensivo e colonna portante del blocco Inter. Con l’ex Man Utd in campo è probabile allora una difesa a tre, visti i riscontri negativi mostrati da Di Lorenzo. Al momento si tratta di semplici idee e strategie per arginare una situazione complessa che vede gli azzurri di fronte ad un bivio: continuare o sprofondare. Ecco spiegato allora come il nome di Darmian oscilli ripetutamente sulla scatola cranica di Spalletti, e per la stagione disputata, e per l’esperienza in campo. Dubbi amletici che verranno chiariti soltanto nelle prossime ore. La rivoluzione è alle porte, l’Italia ha davvero bisogno di svoltare.
Matteo Salvetti