Più che un ridimensionamento si tratta di un tradimento. Quello che tra Antonio Conte e il blasone Inter è stato un rapporto degno di essere ricordato, ma ciò che invece si è verificato tra lo stesso allenatore e i membri della dirigenza (compreso Marotta) è stato un continuo braccio di ferro, tra false promesse e tanto, fin troppo, inganno. A spiegare i motivi della rottura ci ha pensato Massimo Brambati, molto vicino agli ambienti interisti. In diretta al famoso programma “Maracanà”, in onda anche su 675, riportiamo le sue parole:
“Si parte da un tradimento, che c’è stato a Villa Bellini, dove società e proprietà ad agosto 2020 erano consapevoli del tradimento che stavano per fare. Il progetto di Conte era futuribile, ma loro sapevano che non sarebbe mai stato possibile. E’ stato ingannato Conte già allora. Poi la proprietà non solo sparisce per sette mesi, non solo durante il mercato è assente, ma nel frattempo cerca anche di vendere la società stessa. Nella via verso lo Scudetto, succede che Marotta e i vertici della dirigenza, dai quali escludo Oriali, vanno da Conte e parlano già dell’arrivo di Zhang a Milano e di quello che potrà essere il progetto di Zhang, ossia che si dovranno vendere dei giocatori perché si dovranno autofinanziare e sarà necessario diminuire tutti gli ingaggi del 15-20%. Viene chiesto anche di rinunciare a due stipendi. Quando Zhang chiede di spostare gli stipendi di novembre-dicembre, se Conte non avesse accettato, nessun giocatore lo avrebbe fatto. Marotta, quando comunica a Conte che c’è un progetto cambiato, è lui il primo a dire che non rimane con un piano del genere. Quando dici di autofinanziarti per 100 milioni, vuol dire che devi vendere per quella cifra, ossia 2-3 calciatori importanti (Lautaro, Hakimi, Bastoni). Marotta dice che non ci sta, che se ne viene via anche lui. Per questo Conte si sente supportato anche dalla dirigenza. Poi succede che lo stesso allenatore nerazzurro manda Stellini a parlare con la stampa dopo Inter-Udinese e aspetta di essere ricevuto. Marotta cambia completamente atteggiamento e cancellano l’appuntamento. Confermano che il progetto non cambia e quindi è inutile l’appuntamento con Zhang. E nessuno della società e della proprietà ha provato a mediare questa situazione. Con ciò significa che la società voleva mettere Conte alle porte. E Marotta, quando c’è stato il vertice per la rescissione, pare non abbia quasi nemmeno salutato Conte. Ha tradito per la seconda volta il suo tecnico. Questa società sta facendo dei danni e ha cercato di usare Conte per arrivare dove sono arrivati. Lui non era attaccato al contratto. E’ stato messo nelle condizioni di andarsene, questa è la verità.”
Così, dunque, Massimo Brambati, colui il quale anticipò di qualche settimana l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juve. Un tradimento rivolto anche ai tifosi, e forse alla Curva Nord, che qualora le cose fossero andate davvero così farà bene a cercare qualche imprenditore italiano pronto a risollevare con serietà l’azienda nerazzurra. E adesso arriverà il sostituito, per proseguire una storia di un tradimento già annunciato e architettato nei minimi termini.