Un pomeriggio che per l’Inter si prospetta assai complicato. Non soltanto perché il Bologna è squadra seria e sogna un quarto posto in classifica che a settembre sarebbe stato pura utopia, quanto piuttosto per l’ambiente “caldo” che i nerazzurri si troveranno di fronte: il Dall’Ara sarà infatti sold out, pronto a spingere i propri beniamini all’impresa e a togliere qualche certezza agli uomini di Inzaghi, che mercoledì prossimo saranno impegnati al Wanda Metropolitano di Madrid nel delicato ottavo di finale di Champions League. Giornate complesse da gestire psicologicamente, come ha fatto capire Thiago Motta quando ha ribadito ancora una volta che nessuna squadra (neppure l’Inter) è invincibile, chi più chi meno tutti i grandi club hanno punti deboli e il Bologna cercherà di metterli in mostra. Come? Sfruttando anche l’effetto stadio.
Non ne ha parlato quasi nessuno, forse perché i pensieri erano altri, ma sui social sono state diverse le polemiche per l’organizzazione della biglietteria. Tralasciando il settore ospiti sempre sold out, il Bologna aveva gestito le fasi di vendita in quattro step: il 26-27 febbraio avrebbero potuto acquistare il biglietto gli abbonati portando allo stadio fino a quattro persone, il 28 la palla sarebbe passata ai possessori della Fidelity Card We Are One, il 29 ecco lo spazio riservato ai residenti a Bologna e provincia, mentre dalle ore 10 del 1 marzo al 9 (giorno della partita) vendita libera. Che all’atto pratico non è mai cominciata. Il Dall’Ara infatti era già completamente esaurito, nessuna possibilità di trovare un biglietto per famiglie provenienti da altre zone d’Italia e non in possesso di abbonamento o fidelity card.
Ecco allora le numerose polemiche e i battibecchi tra le due tifoserie, con i sostenitori nerazzurri che chiedono spiegazioni e i bolognesi che invece usano lo sfottò per provocare: si va dal semplice “State a casa” a “Quanti interisti disperati nei commenti“, dall’eccessivo “Sarà bello senza falsi strisciati” all’augurio di gestire le fasi di vendita sempre così, dedicate ai privilegiati e connotati dunque da una “caccia” all’ospite, che a questo giro è toccata all’Inter. Se gli spalti dunque saranno tutti rossoblu per una città che sogna l’Europa, gli uomini di Inzaghi dovranno stare attentissimi, motivo per cui il tecnico di Piacenza farà un turnover ma non così eccessivo. Occorrerà evitare lo scivolone e presentarsi al Metropolitano con il vento poppa, per cercare di blindare il campionato (se non è già blindato) e sognare, chissà mai, una cavalcata imperiale pure in Champions League. Ma adesso il futuro è a Bologna con un Dall’Ara in estasi, la cornice perfetta di pomeriggio che si prospetta assai complicato.