“Inter-Nazionale, con te irrazionale”: per descrivere l’emozionante, a tratti scioccante, debutto dell’Italia a Euro24 ci sentiamo di prendere a prestito una frase tratta dal nuovo inno nerazzurro curato da Tananai, Madame e Rose Villain. Inno che rappresenta perfettamente l’inconscio nascosto dietro al 2-1 rifilato all’Albania, con il blocco Inter assoluto protagonista in positivo e in negativo. Prima il grossolano errore di Di Marco (folle rimessa con le mani sui piedi di Bajrami), poi la zuccata vincente di Bastoni (secondo gol con la maglia azzurra), quindi il vantaggio segnato da Barella (perla pregiata indirizzata all’angolino destro), infine il miracolo di Donnarumma su Manaj (neanche visto dalla squadra arbitrale tedesca). Un mix perfetto di razionalità e irrazionalità, due strumenti che nel calcio dovrebbero essere gestiti in maniera lucida, anche se spesso si sovrappongono nell’euforia del momento.
L’avvio di gara è stato tutto fuorché razionale. Non era mai accaduto infatti nella storia azzurra ed europea di incassare un gol dopo così pochi secondi dal fischio di inizio, tuttavia dietro al record negativo impresso sulle mura del Westfalen Stadion si nasconde una reazione energica da parte di tutti, cavalleresca per i letterati, patriottica per gli italiani medi. Non ci sono stati soltanto il colpo vincente di Bastoni e l’eurogol di Barella a rimettere a posto le cose, bensì un palo (complice una deviazione decisiva di Strakosha) colpito da Frattesi e un’altra buona chance sprecata da Pellegrini. Un assedio frutto di una squadra che vuol difendere con ardore il trofeo alzato a Wembley tre anni fa e che però non ha ancora oliato a dovere tutti i meccanismi.
Pensiamo al secondo tempo. E’ bastato osservare il volto oscuro di Spalletti per capire che la macchina si stava inceppando, forse perché stanca di sfornare chilometri o, più probabile, perché non viaggiava da squadra. Quando infatti l’individualità di Chiesa (uno dei migliori in campo), Di Marco (leggermente sottotono) e Scamacca (non brillantissimo) ha preso il sopravvento sulla compattezza del gruppo, l’Albania è uscita dal suo guscio e per poco non pareggiava una partita che avrebbe saputo di beffa atroce. Della ripresa chi merita di essere salvato è il giovane Calafiori, il quale ammonito per una sbracciata ai danni Broja ha mantenuto i nervi saldi, tralasciando l’errato posizionamento in marcatura su Manaj che poteva costare caro agli azzurri.
Buona dunque la prima. Meno buona la condizione atletica, finora ferma sull’ora di gioco. Non basterà contro la Spagna, gli uomini di De la Fuente partiranno sicuramente avvantaggiati, corrono e sono snervanti per tutti, Spalletti è avvisato. Serviranno energie extra per arginare la corazzata spagnola ma anche una dose maggiore di razionalità, quella che contro l’Albania si è vista a tratti. Alla fine però tutto è andato come doveva andare, e va bene così. Giovedì l’Inter-Nazionale scenderà nuovamente in campo, un po’ meno – si spera- irrazionale.
Matteo Salvetti