La reazione che tutti i tifosi dell’Inter aspettavano è arrivata nella notte più importante dell’anno, quella del Derby d’Italia. Una didattica a distanza nella zona rossa, insegnata all’allievo Pirlo da Conte e dai suoi uomini. I nerazzurri hanno travolto una Juventus passiva e addormentata, giocando un calcio propositivo e meritando ampiamente la vittoria. Poteva andare decisamente peggio per la Vecchia Signora: se i vari Lautaro, Lukaku e nel secondo tempo Hakimi non avessero sbagliato a calciare davanti alla porta il pestaggio sarebbe stato ancora più marcato e probabilmente avrebbe rispecchiato meglio il risultato finale. Una notte da incubo per Pirlo e Ronaldo, i quali si vedono sfuggire sempre di più il decimo scudetto consecutivo, con una gara da recuperare (non facile contro il Napoli) ma con tanti problemi interni, visti anche i numerosi infortuni e i casi Covid. Sull’altro versante invece Antonio Conte ha sconfitto la Juventus per la prima volta nella sua carriera da allenatore, grazie alle reti dell’ex di turno Vidal e del gioiellino Barella.
PRIMO TEMPO INTER:- Già dai primi minuti l’Inter ha cominciato a macinare il campo così come vuole Conte. Pressing asfissiante su Bonucci e Chiellini, difesa alta e baricentro in avanti. La Juventus non ha quasi mai contrastato in modo vincente i nerazzurri ed è per questo che dal primo vero cross di Barella è arrivato il gol di Vidal, il quale ha sovrastato Frabotta e ha fulminato Szcznesny con un colpo di testa preciso. Dopo pochi minuti è tornato il vero problema dei nerazzurri: l’incapacità di “ammazzare” le partite. Il primo a sbagliare clamorosamente a porta vuota è stato Lautaro Martinez dopo un tiro respinto di Lukaku. Poi, il gigante belga poco dopo si è divorato un rigore in movimento che avrebbe permesso il raddoppio. Infine, lo stesso argentino che ha fatto tanto lavoro sporco per la squadra ha sprecato almeno due contropiedi. Per fortuna di Conte, la Juventus è stata in grado di fare pure peggio: scarso pressing, zero occasioni create (solo un tiro di Rabiot nei primi minuti) e acqua in difesa. Nonostante il recupero di Chiellini, che ha disputato una lotta con Lukaku più cruda di quella del Mysore, i bianconeri sono stati sfilacciati dal primo all’ultimo minuto. La faccia di Ronaldo vale più di un disegno.
LA JUVE NON SI SVEGLIA:- Se Cr7 aveva lo sguardo sul confine tra il vergognoso e il “non è vero”, il suo volto dopo il 2-0 dell’Inter è da film statunitense. Nel bel mezzo della tranquillità è partito dai piedi di Bastoni un lancio chirurgico per Barella, il quale sfruttando una faglia creata dalla difesa bianconera ha percorso la prateria che aveva davanti indisturbato e ha trafitto per la seconda volta Szcznesny. Si sarebbero aspettati tutti almeno una timida reazione da parte della Juventus. Non è arrivata, anzi, i contropiedi dell’Inter potevano persino chiudere definitivamente la partita. Solamente quando Conte è stato costretto a sostituire Vidal per alcuni problemi fisici e ha inserito Gagliardini la squadra di Pirlo ha provato ad onorare la serata. Rafforzata dall’ingresso di Kulusevski e ispirata da qualche timida iniziativa di Chiesa, la Juventus ha provato a chiudere l’Inter in area di rigore. Dai piedi dell’ex Fiorentina è partita l’unica conclusione del match, neutralizzata da un ottimo Handanovic. Per il resto, neanche un’oasi nella penuria totale. Finisce 2 a 0 per l’Inter, che raggiunge il Milan in testa alla classifica e lascia la Juventus a -7, nell’attesa della sfida con il Napoli.
PIRLO SI PREOCCUPI:- Se le ultime prestazioni della squadra erano state abbastanza positive, Andrea Pirlo non potrà essere soddisfatto della macabra figura compiuta a San Siro. Le assenze di Dybala e De Ligt (le più pesanti) si sono fatte sentire, ma la Juve ha creato soltanto un’occasione da gol contro un’ Inter che in difesa fino ad ora aveva concesso una media di quasi due reti a partita. Questa volta a guidare il carro delle delusioni si piazza pure Cristiano Ronaldo, isolato da Morata ma poco preciso nelle sterili occasioni create. Il quadro più bello della serata invece vede raffigurati sia Lukaku che Chiellini: duello in stile calcio storico fiorentino, eppure onesto e pieno di stima, come testimoniato dagli abbracci che i due campioni si sono scambiati dopo ogni contatto. Chiusa questa brevissima parentesi i problemi per Pirlo cominciano a diventare troppi. Mercoledì sera ci sarà la Supercoppa italiana contro il Napoli e la Juventus ci arriverà con il morale sotto ai tacchetti, delusa e arrabbiata. Da San Siro l’unica nota positiva è stato il risultato, che poteva essere più ingombrante. L’Inter ha insegnato ma non ha punito pesantemente. La speranza per società e tifosi juventini è che il Maestro qualcosa abbia almeno imparato.