Finalmente Hojlund. L’ex centravanti danese dell’Atalanta, reduce da un periodo totalmente negativo, si è sbloccato segnando il suo primo gol in Premier League con la maglia del Manchester United. Lo ha fatto nella gara più pazza del boxing day, quella in cui il povero Ten Hag, con la sua squadra sotto di due reti all’intervallo, si è immaginato disoccupato nel giro di poche ore per poi assistere ad una clamorosa rimonta da parte dei Red Devils. Una notte che a Manchester difficilmente si scorderanno: nonostante l’iperbole Teatro degli Incubi dei giorni scorsi, a questo giro lo stadio si è trasformato nuovamente nel vecchio Theatre of Dreams, che ai tempi di Sir Alex Ferguson rappresentava un fortino inespugnabile dove fascino e battaglia costituivano i giusti ingredienti per imbastire il piatto della vittoria.
Oggi quella squadra, e quell’allenatore, non esistono più. Erik Ten Hag, bersagliato dalla stampa e da alcuni tifosi, era più sull’uscio che in panchina prima della sfida contro l’Aston Villa. Eppure anche a questo giro l’allenatore olandese si è salvato, grazie alla magica doppietta di Garnacho e allo splendido gol vittoria di Hojlund. I problemi però persistono e non sono pochi; inspiegabile infatti l’atteggiamento difensivo su entrambe le reti subite dallo United. Nel vantaggio segnato direttamente da punizione laterale da McGinn la difesa dei Red Devils si è lasciata sorprendere, complice anche l’ennesimo calo di concentrazione da parte di Onana, rimasto totalmente impietrito sulla linea di porta. Incolpevole invece il portiere camerunense sul raddoppio dei Villans, firmato con il tacco da Dendoncker nell’enorme prateria lasciata in area di rigore da Varane e compagni.
Meccanismi che Ten Hag dovrà correggere quanto prima per evitare ricadute che a questo punto della stagione non sono più ammesse. Fuori pure dalla Champions League, il Manchester United porta con sé l’obbligo di scalare posizioni in classifica e cercare di risollevare un’annata che sembra declinare verso la famosa legge di Murphy. Chissà se l’ennesima rimonta completata nella storia non possa far sì che i Red Devils sfruttino il gol di Hojlund per recuperare gli scivoloni passati e compattare il gruppo squadra come servirebbe fare in simili occasioni. Vero è che il “sack in the morning” cantato dai tifosi dell’Aston Villa ad Old Trafford nei confronti di Ten Hag è al momento sospeso a data da destinarsi. Il Manchester United è ancora vivo, ha soltanto l’obbligo di crederci fino alla fine.