Il divino imperatore colpisce ancora e riunisce i suoi sudditi alla corte, per insegnare loro come si gioca a calcio. Zlatan Ibrahimovic è riuscito di nuovo nell’intento, regalando una doppietta da urlo al suo Milan e portandolo meritevolmente al comando della classifica, con un’imbattibilità che ha raggiunto la quota di 20 partite in campionato. Per avere una testimonianza diretta di quanto sia ancora decisivo il divino imperatore basta chiedere al suo amico Gattuso, il quale ha potuto vedere da vicino le azioni che hanno portato alla doppietta dello svedese, poi uscito sul finale a causa di un problema fisico. Il vantaggio del Milan si è portato dietro un mix di qualità e di sostanza: dai piedi di Theo Hernandez, dominante sulla fascia, è partito un assist perfetto per la testa di Ibra, bravissimo nell’anticipo sul distratto Koulibaly e chirurgico nel posizionare la palla dove la nonna nascondeva i biscotti. Dopo lo 0-1, sotto le urla strazianti di Gattuso, il Napoli ha provato a reagire, portandosi più volte vicino al pareggio. Il primo a far squillare le trombe dell’assedio è stato Mertens, che ha impegnato Donnarumma in una parata miracolosa, condizionata anche da un rimbalzo che avrebbe potuto facilmente ingannare. Poi, la rocambolesca occasione su calcio d’angolo, propiziata da un salvataggio di Rebic, una traversa clamorosa a porta vuota di Di Lorenzo e un altro intervento di Gigio questa volta su Lozano, più facile del precedente. Niente da fare, perchè il Milan regge l’urto, riparte in contropiede e fa innervosire l’avversario. Proprio quello che succede nel secondo tempo, con il raddoppio del solito Ibrahimovic, che ancora una volta sfrutta una clamorosa dormita del duo Koulibaly-Mario Rui e insacca la palla in rete. Un risultato che iniziava ad assumere contorni pesanti. Ci ha pensato il solito Mertens a riaccorciare le distanze, ma ancora una volta i limiti caratteriali e viziati dalla poca esperienza hanno colpito l’esercito di Gattuso: doppio giallo per Bakayoko e Napoli in dieci uomini. La partita perde un po’ del suo fascino, fino al gol di Hauge che porta il punteggio sul 3-1 e regala al Milan l’ennesima notte da capolista solitaria.
IBRA E BONERA:- Di esperienza ne hanno entrambi, ma questa volta il vero allenatore è stato Zlatan Ibrahimovic, sia in campo che fuori. Bonera però ha avuto il merito di schierare in campo una formazione offensiva, priva di paura e convinta sin dal primo minuto di conquistare il San Paolo. Solito 4-2-3-1 largo, con Rebic a sostegno di Ibra e Calhanoglu in posizione di trequartista. In mezzo al campo Frank Kessie si è fatto sentire insieme a Bennacer, per non parlare del muro difensivo formato da Romagnoli e Kjaer, anche oggi tra i migliori in campo. Se Bonera con la sua esperienza ha aiutato, il numero 11 rossonero ha realizzato. Anche negli ultimi minuti di gioco, quando a causa di un problema fisico Ibra ha dovuto lasciare il posto al giovane Colombo, il Milan non si è sciolto, anzi, è andato a chiudere la partita per evitare beffe atroci. Sarà contento Stefano Pioli, in isolamento insieme a parte del suo staff per essere stato colpito dal Covid. Quando tornerà sulla sua panchina (speriamo già dalla prossima sfida) si troverà davanti un gruppo che dopo aver sconfitto l’Inter qualche settimana fa ha già annientato anche il Napoli. Con convinzione, ma soprattutto con Ibra.
SCUDETTO POSSIBILE:- Maldini ha dichiarato che la parola “scudetto” non può far paura. Ha avuto ragione, perchè questo Milan può competere fino in fondo, sia in Italia che in Europa. Il primo vero banco di prova è stato superato. Lo dicono i numeri e lo conferma il campo. L’arrivo di Ibrahimovic ha ridato quella spinta emotiva che è mancata per troppi anni, e con la cura Pioli i risultati cominciano ad assumere un peso importante. Andare a vincere al San Paolo non è cosa scontata, nonostante l’assenza dei tifosi che in questo stadio spesso fanno la differenza. La domanda che tutti si fanno e continueranno a farsi è se il Milan riuscirà a mantenere questi ritmi per tutta la stagione. Difficile, ma non impossibile. Perché? Tra poco più di un mese si aprirà il mercato di gennaio, che può regalare qualche opportunità da non lasciarsi sfuggire, ad esempio un vice Ibra e un altro terzino da aggiungere in rosa. Se Maldini e collaboratori riusciranno a regalare al buon Pioli qualche altro elemento, lo scudetto sarà veramente possibile. Perché lo dicono i numeri, e la matematica non mente mai.