Nel giorno in cui Biden è stato eletto nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America e il suo rivale Trump ha ordinato un ricorso per eventuali brogli elettorali, anche i tifosi di Parma e Fiorentina avrebbero il diritto di veder ripetere la sfida del Tardini. Sì, perché se la noia è una bruttissima bestia da sopportare, quella andata in scena nell’anticipo del sabato sera è un tedio ancora più profondo, quasi impossibile da pronosticare. Ebbene, è successo davvero: uno 0-0 all’italiana, con nessuna vera occasione da gol e tanti, troppi errori da una parte e dall’altra. Un punto che non accontenta nessuno, visto che il Parma sale a quota 6 e la Fiorentina a 8, in una zona della classifica che non promette niente di buono. Sarebbe dovuta essere la sfida della verità proprio per Beppe Iachini, il quale in settimana era stato messo in bilico per i pessimi risultati ottenuti in questo avvio di stagione e per non esser stato in grado di dare un gioco alla sua squadra. Neanche questa sera è riuscito nel suo intento, perché la Fiorentina non ha né creato né subito, anzi, ha preferito rimanere sul filo della paura per evitare di subire quella beffa che avrebbe di fatto decretato un cambio imminente in panchina. Solo Ribery è stato in grado di creare qualche grattacapo alla difesa avversaria, per il resto il nulla cosmico e un filone narrativo che si è ripetuto all’infinito; i viola gestiscono la palla, il Parma aspetta e spera che in avanti succeda qualcosa con le corse di Gervinho e gli inserimenti di Kucka. Questa volta però a differenza della sfida contro l’Inter, i padroni di casa non hanno creato nessuna occasione da gol, anzi, sono stati di fatto surclassati dal terzetto viola comandato dallo straordinario Milenkovic. E pensare che alla fine la Fiorentina poteva pure vincerla con un pizzico di coraggio in più. Iachini ha tolto Kouamè e ha inserito Cutrone, ma non è cambiato niente, perché la sua squadra è andata nuovamente a sbattere contro il muro eretto da Bruno Alves e compagni. Tanto possesso, quasi zero occasioni se si toglie dal conteggio un tiro di Biraghi respinto da un attento Sepe.
L’ANTI-CALCIO DOMINA:- Quando tutti i fenomeni da tastiera attaccavano il Cholo Simeone definendolo un esperto dell’anti-calcio probabilmente non avevano osservato bene alcuni allenatori che ci sono nell’intero panorama calcistico. Tra questi, due hanno dato il loro meglio, Iachini e Liverani. Che la paura di perdere fosse altissima era risaputo, ma non ci saremmo mai aspettati di vedere così tanti errori in novanta minuti. La vera sorpresa negativa è proprio l’ex allenatore del Lecce, il quale alla sua prima esperienza da tecnico in Serie A era riuscito ad esprimere un gioco propositivo e convincente anche se non adatto ai giocatori che aveva a sua disposizione. A Parma invece si è capovolto il mondo, con lo spettro del suo predecessore D’Aversa che continua a tormentare la mentalità ultra difensiva dei suoi giocatori. Anche l’Inter ne sa qualcosa, nonostante il pirotecnico 2-2 che può trarre in inganno per come è maturato.
IACHINI, E ORA? La sosta per le Nazionali scioglierà il nodo che attanaglia il mondo viola. Iachini in o Iachini out? Un dilemma quasi matematico, visto che i numeri della Fiorentina sono sotto gli occhi di tutti e piangono a dirotto: 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Un bottino di marcia impietoso se si considerano i giocatori che si trovano nella formazione toscana. Anche contro un Parma chiuso nella propria metà campo la prestazione di Castrovilli è stata insufficiente, così come quella di Kouamè e del nuovo entrato Cutrone, il quale ha cercato di portare un po’ più di freschezza nel buio totale. Non è bastato, perché la difesa parmense non è mai stata in sofferenza, neanche negli ultimi minuti quando i viola hanno cercato di alzare un po’ il pressing offensivo. Sembra quasi impossibile pensare che questa Fiorentina non possa giocare con moduli alternativi, eppure Iachini non sembra mai spostare le sue idee calcistiche di un centimetro. Anche lui dovrà riflettere in questa sosta, se sarà riconfermato. La squadra è dalla sua parte, ma con l’anti-calcio è difficile ottenere risultati. Il Parma è l’unica eccezione.