Festa Viola e Milan ko: delirio al Franchi, occhio al Napoli

Lo scorso 13 febbraio lo Spezia di Vincenzo Italiano sconfisse il Milan per 2-0 e permise all’Inter di effettuare il decisivo sorpasso in vetta alla classifica. Oggi, sempre lo stesso Italiano ha effettuato il bis, con un risultato ancora più rotondo: e il Napoli, che sfiderà proprio i nerazzurri, potrebbe tornare al primo posto, inaugurando chissà mai una piccola, marginale, fuga. E’ successo di tutto al Franchi, in una serata nebbiosa ma allo stesso tempo stracolma di vero calcio. La notte dell’incoronazione di Vlahovic (doppietta per lui), ma anche quella di una partita giocata a ritmi altissimi, da vecchio calcio fiorentino, con un pathos adrenalinico a mille e notevoli cambi di fronte: la vince la Fiorentina grazie alla precisione sotto porta, poteva riacciuffarla il Milan se non avesse commesso errori marchiani. La festa è della Viola e del suo allenatore che si portano così a 21 pt in classifica, alla pari di Lazio e Juventus.

MANCA MAIGNAN:- Avere un portiere che abbina la qualità con i piedi alle prodezze in area di rigore è vitale. Il Milan lo ha in infermeria, e si è vista la differenza. In un primo tempo dominato sotto il piano del gioco dai rossoneri, il pasticcio in uscita alta da parte di Tatarusanu, che non ha trattenuto la palla, ha consentito a Duncan di bruciare un disattento Gabbia e di portare avanti la formazione di casa. Pensare che da queste parti, parafrasando una famosa poesia di D’Annunzio, un errore del genere dà il via all’incubo fiesolano. Infatti, la Fiorentina ha trovato certezze e ha messo in campo anima e orgoglio, seppur con una difesa incerottata, visto che è toccato al povero Venuti (terzino) supportare al centro Igor.

SAGRA DELL’ERRORE:- Se dovessimo contare le inutili statistiche, il primo tempo sarebbe dovuto terminare con un vantaggio rossonero. Perchè il Milan, dopo il gol subito, ha creato diversi pericoli dalle parti di Terracciano, sempre pronto quando chiamato in causa. Pioli chiedeva ai suoi di spostare il baricentro in avanti, soprattutto a Brahim e a Leao che tendevano troppo spesso ad abbassarsi sulla linea dei centrocampisti. Dall’altra parte, Italiano puntava sulle corse di Odriozola (martoriato a suon di colpi) e sugli inserimenti dei suoi centrocampisti. Il raddoppio viola, non a caso, è stato segnato da Saponara, che dal limite dell’aria ha lasciato partire un destro delicato sotto l’incrocio dei pali. E’ stata una doccia glaciale per i milanisti, i quali avevano comunque creato occasioni importanti, con Leao (miracolo di Terracciano) e con le corse di Tonali. Ibrahimovic, assolto nei suoi pensieri là davanti, non si era ancora svegliato: com’è possibile sbagliare un gol di testa solo davanti alla porta?

BOX TO BOX:- Quando le partite sono folli in partenza, lo dimostrano fino in fondo. E infatti la ripresa ha delirato all’insegna dell’incredulità. La Fiorentina non ha mostrato alcun cedimento sotto il profilo atletico, Italiano continuava a dare ai suoi centrocampisti ordini offensivi, per chiudere “definitivamente” la pratica. Pioli invece ha calato i suoi tre assi nella manica: dentro Giroud, Florenzi e Messias al posto di Diaz, Kalulu e Saelemaekers. Una mossa che ha fatto perdere l’equilibrio al Milan, ma che ha consentito poi ai rossoneri di sbilanciarsi ulteriormente in attacco sfruttando anche la fisicità di Ibrahimovic. Che quando è il momento di colpire lo fa senza pietà. Prima lo svedese sfrutta a dovere un errore in fase di impostazione da parte di Bonaventura, poi va a chiudere un’ azione iniziata alla perfezione da Theo Hernandez (un po’ sorpreso Odriozola). Morale della favola: il Milan da 0-3 si ritrova con due gol segnati e più di 20′ da giocare.

L’IMPERATORE VLAHOVIC:- Abbiamo omesso un particolare: il gol di Vlahovic. Per quanto la doppietta sia stata straordinaria dal punto di vista qualitativo, lo stop che ha portato alla terza marcatura della Fiorentina è da far vedere e rivedere alle scuole calcio: come se non bastasse, la corsa su Gabbia, lo slalom a Tatarusanu e la messa nel sacco. Un gesto tecnico che vale il prezzo del biglietto. Si sarebbe ripetuto poco dopo il serbo: questa volta ci ha pensato Theo Hernandez ad addormentarsi (il Milan era ormai in ginocchio), ma il gol è pur sempre di Dusan, con una legnata all’angolino basso che batte per la seconda volta un pessimo Tatarusanu. Che sia stata la sua notte non ci sono dubbi, il male per la Fiorentina è che presto dovrà salutarlo e vederlo con la maglia di una grande squadra (Conte lo desidera). Per adesso se lo gode e non può fare altrimenti. La partita è vinta, messa in ghiaccio, avversario ko con il Napoli che se la ride. Alla fine c’è stato spazio anche per il 3-4, un autogol goffo di Venuti dopo che Ibra ha colpito la traversa. Momento sbagliato nel punto sbagliato. Si sa, nella partita pazze può succedere anche questo.

matt99_football

Lascia un commento