Gli applausi scroscianti come un rombo di tuono. L’emozione sul volto di chi fa musica da più di 40 anni ed è alla sua dodicesima apparizione a Sanremo. Nella serata di ieri il teatro Ariston ha omaggiato degnamente la sua regina, quella fantomatica presenza chiamata Loredana Bertè che con il singolo “Pazza” ha prodotto la standing ovation di tutti, grandi e piccoli, uomini e donne, giornalisti e speaker radiofonici. Il brano portato in gara dalla rockstar dai capelli blu è fortemente autobiografico, il film di un’esistenza intera vissuta all’insegna della non accettazione di sé, in un mondo in cui degrado e sana follia scatenano il giudizio becero e osceno degli altri; Loredana, che ha affermato a più riprese di non accettarsi mai quando si guarda allo specchio, questa volta grazie alla conoscenza di se stessa socratica si è fatta amare ancor di più dal suo pubblico, che giustamente sogna di vederla alzare un trofeo che sarebbe più che meritato.
Dietro a quel “Pazza” si nasconde dunque lo stile irriverente e sfacciato di chi “cammina nella giungla con gli stivaletti a punta“, cercando di allontanare le critiche e di non aver paura del giudizio degli altri. Ma non solo. Perché quando la Bertè afferma che “prima ti dicono basta sei pazza e poi ti fanno santa” sembra rispondere al brano portato in gara nel 1989 dalla sorella Mia, che dopo essersi ritirata dalle scene perché accusata di portare sfortuna si esibì con la famosa “Almeno tu nell’universo“, nella quale sottolineava puntigliosamente come la gente sia strana, prima si odia e poi si ama, cambiando idea improvvisamente. Se la Martini faceva riferimento all’amore nei confronti di un uomo, macchiato dal giudizio degli altri, Loredana Bertè ha deciso di andare oltre, creando quasi da zero il suo manifesto di pazzia, che nonostante l’odio subito ingiustamente l’ha portata ancora sul palcoscenico più prestigioso d’Italia.
Nella prima puntata la classifica ha parlato chiaramente: Bertè in testa, gli altri dietro. Già ieri le prime leggere modifiche, che sanno più di “disturbo” che di giudizio musicale. Il percorso è ancora lungo e terminerà nella finale di sabato sera, dove arriverà il tanto atteso verdetto. Di sicuro la “Pazza” è tornata ed è pronta a scandagliare gli animi degli ascoltatori, perché alla fin fine per vincere qualcosa di importante un po’ di sana follia è sempre richiesta.
Matteo Salvetti