In una serata fredda e cupa come quella di Torino è andata in scena una delle partite più calde della stagione. Lo dicono i falli e le ammonizioni commesse da entrambe le squadre, per non parlare invece del rosso diretto attribuito a Obiang dopo il brutto intervento su Chiesa, che ha spianato alla Juventus la strada della vittoria. Insomma, una sfida sentita e vinta dagli uomini di Pirlo anche grazie ad un pizzico di fortuna, sponsorizzata però a dovere dalle ottime qualità dei singoli, su tutte quelle di Danilo (autore di un grandissimo gol) e di Ramsey. Male invece Cr7, nonostante il 3-1 trovato nei minuti di recupero. Dall’altra parte il solito Sassuolo: arrembante, senza paura e con la voglia di stupire. La squadra di De Zerbi avrebbe meritato qualcosa di più per il coraggio messo in campo, ma a differenza delle altre sconfitte patite con le big (Inter e Milan) i neroverdi hanno mostrato maturità, andando addirittura a pareggiare la partita con Defrel. Alla fine ha vinto la qualità, ma il tecnico del Sassuolo ha incarnato per novanta minuti la figura di Baden-Powell, lo storico colonnello inglese che nella seconda guerra anglo-boera provò a resistere all’assedio di Mafeking trasformando il campo di battaglia in una sorta di palcoscenico teatrale: organizzò tornei sportivi, balli, spettacoli e finti messaggi per disorientare i nemici. Il tutto durante la guerra. Così ha fatto De Zerbi con i suoi ragazzi, sfidando un destino avverso e mandando in campo un esercito di giovani che hanno reso la vita difficile alla Juventus. Dopo un inizio opaco e privo di identità da parte della Juventus, i neroverdi hanno cominciato a non tirare indietro la gamba nei contrasti e purtroppo per Pirlo e per i suoi uomini la scelta ha dato frutti maturi. Fuori prima McKennie (per un semplice stiramento) e in seguito anche Dybala (da valutare per l’Inter). Si è parzialmente salvato Chiesa dopo il contrasto con Obiang che ha portato lo spagnolo ad essere espulso, ma l’uscita dal campo nella ripresa per far spazio a Bernardeschi non lascia ben sperare. Morale della favola: la Juventus è a pezzi e tra una settimana esatta dovrà giocare a Milano contro l’Inter di Conte.
Ciò nonostante, i bianconeri hanno cercato di imporre il proprio gioco per lunghi tratti, agevolati anche dall’uomo in più. Nel primo tempo si è divorato un’occasione pazzesca Kulusevski (entrato al posto di Dybala), il quale dopo un’azione rocambolesca di Ramsey non è riuscito a trovare la porta con Consigli battuto. Nella ripresa invece la Juventus è sembrata più convinta, forse per il super gol segnato da Danilo nei primi minuti. I fantasmi antichi che di solito si palesano in Champions sono tornati questa volta anche in campionato, quando dopo il pari di Defrel si è avuta la sensazione che alla fine sarebbe maturato il solito pareggio, inutile ai fini della classifica. Previsioni sbagliate grazie anche alla retroguardia del Sassuolo e alla disattenzione di Chiriches, il quale dopo il cross rasoterra di Frabotta ha spianato la strada per l’inserimento vincente di Ramsey, autore della resa definitiva per gli uomini di De Zerbi. C’è stato spazio anche per il pessimo Ronaldo, che dopo essersi fatto ipnotizzare da Consigli è riuscito a segnare il terzo gol della serata, valevole solo per la classifica cannonieri.
La Juventus ha vinto con la qualità, ma anche con la fortuna. Che cosa sarebbe successo se il Sassuolo avesse giocato in 11? Probabilmente la partita avrebbe preso una strada diversa, magari favorevole agli uomini di De Zerbi. Il posticipo della prossima domenica sarà in grado di decretare una buona parte di campionato, quando andrà in scena il tanto atteso derby d’Italia. La Juventus arriverà all’appuntamento con l’infermeria piena, salvo sorprese: De Ligt, Alex Sandro e Cuadrado sono ancora positivi al Covid, mentre saranno da valutare le condizioni di Chiesa, Dybala e McKennie, anche se qualcuno sicuramente sarà dei titolari. Contro tutti i pronostici del caso però i bianconeri potranno tranquillamente vincere a San Siro. Perché l’Inter è in difficoltà soprattutto in difesa e perché il suo allenatore Antonio Conte sta regalando assist clamorosi ai suoi colleghi, basta considerare il cambio Perisic-Lautaro che ha permesso alla Roma di pareggiare una partita che sembrava persa. Insomma, molto passerà come sempre dal Derby d’Italia, decisivo più che mai per il futuro. Oggi il destino ha aiutato Pirlo, a Milano si troverà davanti un altro Baden-Powell, sicuramente più disorganizzato di De Zerbi.