Alzi la mano chi pensava che non ci sarebbero più state polemiche arbitrali. Poveri illusi, portatori di buone speranze, fiduciosi verso il sistema calcistico italiano. Ci siam cascati di nuovo direbbe Achille Lauro. Non c’è niente da fare, le polemiche non finiscono, anzi aumentano. Affermiamo questo con grandissimo dispiacere, perché il calcio è sport e spettacolo, dovrebbe unire e non creare fazioni come è stato nelle ultime settimane. Un tempo c’era la fase della Marotta League, oggi tramontata non solo perché l’Inter sta dominando il campionato, ma anche perché (forse) ci stiamo rendendo conto dell’incapacità di alcuni arbitri nel gestire le partite tutelando lo spettacolo in campo.
Ecco che allora quello che è avvenuto nelle ultime 24 ore sull’asse Torino-Roma è allucinante e inspiegabile: i due direttori di gara, Di Bello e Marchetti, sembrano quasi essersi messi d’accordo per disputare le peggiori prestazioni della loro carriera. L’incapacità totale nel gestire due gare difficili come Lazio-Milan e Torino-Fiorentina è stata lampante, nessun confronto con i giocatori, fischi continui, cartellini sventolati e perdita assoluta del controllo emotivo. Se il fischietto di Brindisi in 90 minuti dimezzato quasi la Lazio, il collega Marchetti si è reso protagonista di un’altrettanta goffa espulsione nei confronti di Ricci, prima ammonito e poi cacciato negli spogliatoi per una timida protesta dopo aver subito un fallo da giallo da parte di Arthur. Inspiegabile.
Da quel momento infatti con il Torino in dieci è cambiata la partita e lo spettacolo ne ha risentito in negativo, così come purtroppo gli animi, che si sono surriscaldati a tal punto da portare ad un litigio tra Juric e Italiano sul finire della gara, con il primo che è stato espulso (ormai ci ha fatto l’abitudine), il secondo solo ammonito. Fortuna che al termine della gara i due tecnici si siano chiariti, regalando un bellissimo abbraccio di fronte alle telecamere, per lanciare forse una frecciata a tutti i direttori di gara che ultimamente incidono fin troppo sulle partite. Una brutta storia che è finita bene, ma le polemiche continueranno perché resta da giocare ancora Napoli-Juve, appuntamento sentito da tutti i napoletani e rampa di lancio (o terribile sprofondo) per gli uomini di Calzona. La speranza è che gli arbitri dimostrino la loro umanità e comprendano finalmente la psicologia dei calciatori, perché l’inizio di questa 27esima giornata di Serie A è stato a dir poco sconvolgente.
Matteo Salvetti