TEN HAG VICINISSIMO ALL’ESONERO: tra illusioni e responsabilità, è la fine dell’esperimento olandese?

di Matteo Salvetti

In Inghilterra ne sono sicuri, Erik Ten Hag è vicino all’esonero. Le pressioni sul tecnico olandese stanno crescendo a dismisura, soprattutto dopo l’ennesima prestazione opaca offerta dal Man Utd sul campo dell’Aston Villa. Uno 0-0 scialbo, come scialba è stata la stagione fin qui disputata dai suoi uomini: due vittorie, due pareggi e tre sconfitte in campionato, con in mezzo i due punti europei conquistati a fatica ai danni di Twente e Porto. Sembra una marcia funebre, eppure per i Red Devils negli ultimi anni è la normalità. Ed è inutile girarci attorno: anche la gestione Ten Hag si è rivelata alquanto discutibile, complice un mercato faraonico inadatto alle esigenze della squadra e una serie di scelte azzardate nella lettura tattica delle partite. 

Il tecnico olandese è dunque sulla graticola, travolto emotivamente da un giocattolo che stenta a funzionare. Da qui parte la convinzione che il povero Ten Hag sia andato incontro ad una travolgente illusione, quella di vincere a Manchester creando una “reunion” con i suoi vecchi pupilli dell’Ajax, per dimostrare all’intero ambiente che con un tocco di bellezza fiamminga sarebbe stato possibile tornare ai vecchi tempi trionfanti. Così non è stato, anzi, è avvenuto il contrario: se Onana ha compiuto più papere che prodigi, la difesa degli orrori capitanata dai vari Mazraoui, De Ligt, Lisandro Martinez e Malacia ne ha combinate di tutti i colori. A centrocampo è stato allontanato Van de Beek (ora al Girona) senza neanche una spiegazione valida, come McTominay (già un idolo della folla nel Napoli di Conte). In attacco, tralasciando Rashford, il pupillo Antony ha compiuto misfatti a non finire e non ha mai raggiunto il livello dei tempi dell’Ajax, così come Hojlund e Zirkzee, fortemente sponsorizzati da Ten Hag, si sono diluiti nella tempesta che aleggia sopra Old Trafford.

Il processo a Ten Hag è lungo e difficile da gestire. Spetterà alla società prendere una posizione netta e scegliere, in caso di esonero, un sostituto all’altezza della storia del Man Utd. Tra i nomi, oltre a quelli di Tuchel e Southgate, figura anche Allegri, sponsorizzato da Ferguson, amante di spicco del calcio italiano. Le prossime ore saranno bollenti, con il futuro di Ten Hag sulla panchina dello United che è sempre più a rischio.

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