#Nonsietesoli. Così canta il celebre inno dello Spezia calcio per suonare la carica ai propri giocatori e accattivare il suo popolo. Effettivamente gli aquilotti non sono mai stati lasciati soli dai tifosi, i quali in una stagione tribolata hanno continuato a mantenere acceso il barlume della salvezza: dopo l’illusione Gotti, anche con Semplici non è arrivata la svolta sperata, tralasciando le due vittorie ottenute contro Inter e Milan al Picco. E proprio il Picco sarà il teatro che fra poche ore ospiterà la sfida con il Torino, vitale per la salvezza del club ligure visto che il Verona (al momento in Serie B) è distante solo un punto e gioca in casa con il Monza. Questa volta dunque inutile girarci attorno, servono i tre punti per continuare a sperare, motivo per cui Semplici ha cercato di lavorare sulla testa dei giocatori, troppo spesso distratti in difesa quando si tratta di dover portare a casa la partita. Durante tutto l’arco della stagione infatti lo Spezia si è fatto rimontare innumerevoli volte, andando addirittura a perdere gare che fino ad allora aveva controllato. Gli “zero” gol subiti da Dragowski e compagni nelle ultime due uscite lasciano ben sperare, considerando che anche il Torino non sembra una potenza in attacco.
Curiosità: i granata a Spezia non hanno mai vinto, due sconfitte su due gare disputate. Ecco spiegato perché Semplici crede nel terzo sgambetto, sfruttando magari il fattore Picco che è davvero il dodicesimo uomo in campo. L’ex tecnico dello Spal sembra orientato a riproporre il consueto 3-5-2 offensivo visto anche a Lecce, con Nzola e Gyasi in avanti e l’esperienza di Ekdal a dettare i tempi di gioco. In difesa, davanti al solito Dragowski, il terzetto formato da Wisniewski, Nikolau e il gallese Ampadu. Scelte che tendono a consolidare quanto fatto in allenamento, per una gara che a Spezia vivono come una finale. Nella speranza di non dover arrivare a giocare le ultime chance di permanenza in Serie A all’Olimpico contro la Roma. A quel punto, una salvezza disperata diventerebbe davvero un miracolo.