Destini diversi, storia comune. Quando si affrontano Leeds e Man Utd il calcio inglese si ferma, resta sull’allerta e non dimentica l’antica contesa. Nonostante il trionfo degli uomini di Ten Hag (0-2 con gol di Rashford e Garnacho) a Elland Road si è tenuta una battaglia senza quartiere, di fronte ad una tifoseria caldissima, ricca di passione ma spesso estremista, come quel tifoso “imbecille” (definito così da Nicola Roggero al commento) che si è permesso di insultare faccia a faccia Harry Maguire.
Una contesa, quella tra la città di Manchester e di Leeds, che nasce al di fuori del calcio. Precisamente nel XV secolo, durante la Guerra delle Rose, un conflitto tra le contee della rosa rossa Lancashire e quelle bianche dello Yorkshire. Negli anni 60 emergerà poi un profondo antagonismo tra i due club, destinato a riaffiorare ancora oggi sul terreno di gioco.
Effettivamente, la storia ha avuto il suo fascino anche sul campo. Perchè se è vero che il Man Utd ha vinto 2-0 e ha guadagnato tre punti pesantissimi in ottica secondo posto, è altrettanto vero che il Leeds ha dato battaglia fino alla fine, guidato dal nostro connazionale Gnonto che già ad Old Trafford mercoledì scorso aveva portato in vantaggio i suoi al primo minuto di gioco. I Red Devils sono stati salvati da almeno tre miracoli di De Gea e dallo stratega che hanno in panchina: grazie ai cambi, infatti, Ten Hag ha sbrigliato la matassa e negli ultimi venti minuti di gioco lo United è cambiato, merito soprattutto del giovane Garnacho.
I rossi vincono, soccombono i bianchi. Il destino delle due formazioni è opposto, con il Leeds che resta ancorato al quartultimo posto e che dovrà giocarsi ogni chance per salvarsi. Il nuovo Man Utd invece al netto di qualche incertezza di troppo naviga nella parte alta della classifica, con la speranza che l’Arsenal commetta altri passi falsi. Andrà come andrà, ma quando si risveglia l’antica contesa non c’è storia, solo fascino. Con due destini profondamente diversi.