Non c’è pace per il Tucu Correa. Proprio negli istanti che precedono l’inizio del Mondiale, l’attaccante nerazzurro ha accusato l’ennesimo infortunio al ginocchio, costringendo il ct della nazionale argentina Scaloni a “esonerarlo” dai convocati e a rispedirlo al mittente, in attesa del sostituto che verrà comunicato nelle prossime ore. Correa dunque ritorna a Milano, mortificato per il destino avverso che si è scagliato contro lui: dopo le critiche ricevute all’Inter, il Mondiale poteva essere la rampa di lancio per un ragazzo che è stato pagato 30 milioni di euro da Marotta e che fino ad ora ha dimostrato di non valerne neanche la metà. E invece non sarà così.
Una situazione paradossale, che avrà ripercussioni anche nell’ambiente nerazzurro. Simone Inzaghi ha spinto fortemente per averlo con se, ma i risultati al momento non sono arrivati: Correa infatti è l’unico attaccante in rosa che quando entra in campo appare più automa che mastino, fallisce occasioni clamorose come contro il Bayern e “colpisce” soltanto a partita conclusa, vedi Inter-Sampdoria. Insomma, stiamo parlando di un ragazzo che non ha saputo inocularsi la pressione di San Siro nelle vene e che anzi, ogni qualvolta sbaglia un passaggio di troppo subisce fischi assordanti da parte di tutti. Tranne Inzaghi, che continua a credere in lui.
Viene da chiedersi però che cosa ne pensi Marotta, uno di quelli abbastanza restio a spendere cifre folli per i giocatori. Lukaku e Barella furono eccezioni, ripagate alla grande dal fattore campo. Ma ora la situazione prevede cambiamenti, perché per gennaio potrebbe tornare in auge il nome di Thuram del Borussia M’gladbach, che si è ripreso totalmente dall’infortunio subito in passato. E allora per Correa il posto scarseggia, alla luce anche di un’integrità fisica assai traballante. Insomma, il viaggio in Qatar è durato poco, la permanenza a Milano potrebbe durare ancora di meno.