Indenne per miracolo. Grazie al gol del ragazzino Elanga (classe 2002), il Manchester United riesce ad uscire integro dal Wanda Metropolitano. Sembra un paradosso per un club così prestigioso, tuttavia la prestazione offerta dai Red Devils per oltre due terzi di partita appare ancora come un grosso punto interrogativo: soprattutto nel primo tempo, quando Cristiano Ronaldo e compagni si sono intrappolati con i loro stessi arti nella trappola imbastita dall’Atletico Madrid. Chi conosce bene Simeone sa che la sua squadra osa partire sempre con il piede sull’acceleratore, per poi rifiatare nel cuore del match e ricominciare con la massima intensità all’alba della ripresa. Così è avvenuto anche ieri sera. E lo United ci è cascato in pieno.
DIFESA E CENTROCAMPO, ABBIAMO UN PROBLEMA:- Per capire le enormi lacune difensive dei Red Devils occorre analizzare il gol subito: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la palla è arrivata al solitario Renan Lodi, che sfruttando un errato posizionamento di Sancho lascia partire un cross in mezzo per lo stacco vincente di Joao Felix. Totalmente sfibrata la difesa dello United. Soprattutto Maguire, colui che tanto per cambiare si perde nella marcatura il talento portoghese, e che già dai primi minuti di gioco era apparso tutt’altro che sicuro con la palla tra i piedi. Peggio ancora il rapporto tra la linea difensiva e il centrocampo. Quando l’Atletico Madrid si è portato in vantaggio, non ha azzannato ulteriormente la preda, preferendo il classico gioco catenacciaro che ha rivoluzionato il campionato spagnolo: qui l’unico errore di Simeone, perché il centrocampo dei Red Devils, poggiato su Fred e Pogba, faceva acqua da tutte le parti, sia in fase di contenimento sia in impostazione. Oltretutto, i colchoneros avrebbero potuto raggiungere anche il doppio vantaggio se Vrsaljko non avesse centrato la traversa a porta spalancata.
RANGNICK SBAGLIA MA RIMEDIA:- Seppur con il risultato in bilico, gli errori di Rangnick sono stati troppo evidenti sin dall’inizio della partita. Una prima frazione consegnata tutta alla banda del Cholo. Totalmente sbagliata la formazione di partenza, soprattutto la scelta di snaturare un giocatore lento come Lindelof spostandolo nel ruolo di terzino destro, con Wan Bissaka in panchina. Lo United infatti non è riuscito quasi mai a controllare in maniera efficace il gioco, sia per lo posizione dello svedese che per il duo Pogba-Fred, in balia del centrocampo dell’Atleti. Quando lo stesso Rangnick ha bocciato a metà della ripresa l’ex Juve inserendo al suo posto Matic tutto è cambiato: Fred ne ha risentito in positivo, e la manovra è cresciuta in maniera esponenziale. Ottimo anche l’inserimento di Wan Bissaka (perfetto a Leeds) al posto di Lindelof. Decisiva invece l’entrata del ragazzino Elanga per il pessimo Rashford. In quel momento è cambiata la partita, basti pensare a come è sembrato risorto Bruno Fernandes, autore tra l’altro dell’assist che ha permesso ai Red Devils di pareggiare i conti. Come un giro di parole, i cambi hanno “cambiato” la partita. Ma Rangnick ha ancora tanto da dimostrare, perché quella prima orrorosa frazione di gioco resta eccome. In campo internazionale non te lo puoi permettere, ma per fortuna dello United c’è Elanga, che nella penuria totale ha finalmente regalato un frammento di luce. In attesa del ritorno ad Old Trafford.