Finalmente un briciolo di giustizia. Più volte abbiamo sottolineato la grandezza del Real Madrid e la sua capacità di risolvere le partite da grande squadra, come contro l’Inter a San Siro. Oggi però se i blancos avessero portato a casa anche un timido 0-0 sarebbe stata una colossale truffa: novanta minuti decisamente sottotono, martoriati dalle folate dei giocatori del Psg, beffati giustamente nel recupero. Neanche a dirlo, decisivo il gol di Kylian Mbappè, che ormai ci ha preso gusto dopo il gol vittoria di venerdì scorso contro il Rennes. Lo slalom con il quale il talento francese si è bevuto sia Carvajal che Militao è da far vedere e rivedere alle scuole calcio, così come la freddezza mostrata nell’indirizzare la palla rasoterra all’angolino opposto. E’ stato tutto più che meritato: se il Psg avesse chiuso la gara in parità, sarebbe stato costretto a soccombere quasi sicuramente al Bernabeu, perché il Real Madrid può regalare un’andata, difficilmente anche un ritorno .
ALL’ITALIANA:- Già, parlare dei blancos che si lasciano dominare suona assai strano. Era successo in parte a San Siro (fino al gol di Rodrygo), mentre al Parco dei Principi il canovaccio della partita non lascia scampo, troppo brutto per essere vero. Anche Ancelotti a questo giro ha le sue colpe, soprattutto per come ha impostato la partita. Un catenaccio all’italiana, macchiato però dall’incapacità di ripartire in contropiede. A dovere di cronaca, Donnarumma avrà toccato tre volte la palla in quasi tutta la partita. Il segnale che qualcosa non è andato come era stato preparato: sia Modric che Kroos sono stati surclassati da Verratti e Paredes, i quali trovavano sempre la strada spianata per servire Messi, che quasi da regista offensivo cercava di trovare un pertugio nella difesa dei blancos. Così come faceva la vecchia scuola italiana, Ancelotti ha deciso di concedere più spazio al Psg sugli esterni, e infatti i vari Carvajal da una parte e Mendy dall’altra soffrivano a dismisura le incursioni di Di Maria e Mbappè. Morale della favola: il primo tempo si è concluso con il Real schierato tutto nella propria metà campo e gli uomini di Pochettino che aspettavano la giusta occasione per far male.
GRAZIE COURTOIS:- Dire grazie a Courtois per aver evitato una brutta figura è sacrosanto. Già nel primo tempo, Messi ha inventato la giocata per Mbappè, che sfuggendo ad una blanda marcatura di Carvajal (disastroso) si è lasciato impressionare dall’uscita efficace del belga. Lo stesso Courtois ha dimostrato di essere il migliore al mondo quando nella ripresa, complice l’ennesima follia del terzino spagnolo ha parato il rigore di Messi, facendo precipitare l’argentino in un mare di collera agonistica. Se Mbappè è riuscito a segnare solo sullo scadere, è sicuramente merito dell’ex portiere del Chelsea, che proprio su di lui aveva realizzato all’inizio della ripresa un intervento mostruoso, fatto di riflessi fisici e mentali. Il migliore dei suoi, è un caso.
ZERO TIRI:- Neanche una conclusione dalle parti di Donnarumma. Di certo non siamo abituati a vedere questo tipo di gioco da parte del Madrid, ma i primi squilli erano già stati anticipati dalla sfida di sabato contro il Villareal. Al Parco dei Principi si sono acuiti e anche quando a dieci minuti dalla fine Ancelotti ha inserito Bale per Benzema non è cambiato niente. Semmai la nota ancor più negativa è che sia Casemiro che Mendy sono stati ammoniti e per diffida salteranno il ritorno al Bernabeu. Perdite pesantissime, con Pochettino che potrà sicuramente approfittarne. I blancos però si sveglieranno, lo dice la storia, e se gli zero tiri odierni si trasformeranno in un bombardamento atomico non ci sarà bisogno di gridare al miracolo. Perché fino a che ci sarà battaglia il Real non si tirerà indietro. Tattica italiana o meno.