Rangnick ha curato lo United: ecco perchè sarà l’outsider della Champions

Nel firmamento europeo della vecchia Coppa dei Campioni è difficile azzeccare i pronostici. Tuttavia è consentito chiedersi quale sarà la squadra che reciterà il ruolo di “outsider”, visto che negli anni, tra Monaco, Ajax e Lione il repertorio si è arricchito in maniera esponenziale. E allora di dubbi ce ne sono pochi: il Manchester United. I Red Devils, rivitalizzati dalla cura Rangnick, hanno tutte le carte in regola per diventare la squadra da battere di questa Champions, considerando soprattutto i nuovi regolamenti Uefa (non sarà più decisivo il gol segnato in trasferta) e il sorteggio che ne è derivato, quello che porterà lo United a vedersela contro l’Atletico Madrid, sempre più sbriciolato con il passare delle settimane e tutt’altro che affidabile, sia in casa che in trasferta.

Come era facilmente prevedibile, il flagello del Manchester United di questa stagione portava il nome di Ole Gunnar Solskjaer. Non per essere irriverenti, ma il tecnico norvegese, fortemente protetto dal suo ex capo Sir Alex Ferguson, ne ha combinate di tutti i colori: tralasciando l’umiliazione patita in casa contro il Liverpool, impossibile non appuntarsi l’eccessiva spavalderia che portava quotidianamente i Red Devils a sbandare in difesa, perdendo partite sanguinose come contro Leicester, Watford, West Ham (Coppa di Lega), oppure pareggiandone alcune da vincere a tutti i costi, Southampton ed Everton. Lo United, infatti, galleggiava nel Purgatorio della classifica. Poi, dopo settimane passate all’insegna del “che facciamo”, finalmente la risposta che tutti aspettavamo è arrivata puntuale: cambio in panchina, con Carrick a traghettare la squadra in due occasioni e il conseguente arrivo di Rangnik.

Non stiamo parlando di Guardiola, Klopp o Mancini.

E’ giusto però riconoscere come in breve tempo, l’ex allenatore e dirigente del Lipsia, forte di una solida esperienza anche in Inghilterra, abbia cominciato a trovare la cura per la sua squadra. La vera grandezza di Rangnick è stata quella di aver capito che per cercare di costruire qualcosa di importante in attesa di sedersi nuovamente dietro alla scrivania è necessario rimodellare la difesa, passare dal centrocampo e solo infine lavorare sull’attacco. Per vincere non è più ammissibile subire due o tre gol a partita. E infatti i Red Devils, nelle quattro uscite sotto la guida del tedesco, hanno ottenuto tre vittorie e un pareggio, realizzando un totale di 6 reti e subendone soltanto due. La dimostrazione che quando lo United riesce a vivere l’adrenalina della gara sul filo dell’equilibrio può sconfiggere chiunque, soprattutto in Europa dove le difese contano più dell’attacco.

Qui viene il bello. Perché se è vero che Maguire e Varane in questa stagione stanno combinando danni più gravi del ragno nero di Gotthelf, è altrettanto vero che mentre il primo è stato uno dei migliori difensori di Euro2020 il secondo ha vinto al Real Madrid più trofei di tutti gli attuali compagni di squadra, escludendo Ronaldo.

Se Ragnick traccerà il solco della sua muraglia potrà veramente dire la sua.

Consapevole addirittura del centrocampo che si ritrova, con uno stratosferico guerriero scozzese come McTominay e una qualità assoluta che parte dai piedi di Bruno Fernandes. Infine Ronaldo, sempre pronto a finalizzare quando le corse di Greenwood, Sancho e Rashford vanno a buon fine. Rimane da risolvere il mistero Van De Beek: com’è possibile infatti che, giocando con il 4-2-2-2 e con il fraseggio a metà campo, il talento olandese non riesca a trovare un minimo di spazio?

Questo per ora l’unico punto di contatto con la sciagurata gestione Solskjaer.

Per il resto il futuro è roseo. Sia in campionato, dove il Manchester United dovrà lottare con le unghie e con i denti per raggiungere almeno il quarto posto, sia in Champions, teatro ancora più difficile ma spesso paladina dei più disperati, pensare al Chelsea dello scorso anno. Da non sottovalutare neanche l’Fa Cup, unico torneo inglese rimasto ai Red Devils vista la prematura uscita in Coppa di Lega contro il West Ham (indovinate un po’ chi c’era in panchina). Questo per ribadire ancora una volta come la classe tedesca e intensa di Rangnick stia pian piano venendo fuori, grazie all’intensità e alla gestione, essenziale per ogni squadra.

Insomma, nel firmamento europeo della vecchia Coppa dei campioni è difficile fare pronostici. Tuttavia l’outsider può essere annunciato, il rinascente Manchester United.

matt_99football

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