Timida. Impallata. Insicura. Tre aggettivi che racchiudono perfettamente la prestazione della Juventus all’Olimpico di Roma, campo storicamente molto tosto e difficile da arginare. Un rocambolesco 2-2 in stile britannico ha chiuso di fatto la domenica della seconda giornata di campionato, con due filosofie calcistiche diverse ma allo stesso tempo affascinanti; Pirlo decide nuovamente di alternare la difesa a tre con quella a quattro, complice la presenza del duo Bonucci-Chiellini e le corse di Danilo e Cuadrado. In attacco la vera sorpresa è Morata, schierato a coppia con l’amico e compagno del gol Cristiano Ronaldo, migliore in campo anche stasera. Dall’altra parte invece il tecnico giallorosso Fonseca lancia dal primo minuto il nuovo arrivato Kumbulla, autore tra l’altro di un’ottima prestazione, come le corse di Mkhitaryan e la presenza fisica di Dzeko, più croce che delizia viste le due palle gol fallite miseramente nel secondo tempo.
PRIMO TEMPO GIALLOROSSO:- Un primo tempo caratterizzato da una buona Roma e da una Juventus troppo timida. La prima occasione da gol è proprio per i giallorossi, quando l’armeno Mkhitaryan si inventa dal nulla una progressione nel mezzo al centrocampo bianconero e calcia la palla addosso a Scznesny sfiorando il vantaggio. Vantaggio che arriva poco dopo grazie ad un’ingenuità di Rabiot, che commette un rigore alzando il braccio in modo netto; Veretout si presenta dagli undici metri e non sbaglia. Nonostante il pressing giallorosso la Juventus non demorde, anzi, reagisce; dai piedi di Ronaldo parte e si conclude l’azione che porta al pareggio bianconero, segnato proprio dal portoghese sul rigore dopo un tocco di mano, anche questo netto, di Pellegrini. Pirlo si sarebbe aspettato di trovarsi in una comfort zone, invece il pelago tempestoso che piaceva al sommo Dante colpisce ancora quando da un calcio d’angolo offensivo parte il contropiede poggiato sull’asse Mkhitaryan- Veretout che permette alla Roma di tornare in vantaggio.
MEGLIO IN 10 CHE IN 11:- Secondi quarantacinque minuti di fuoco, vista la posta in palio. Come se non bastasse, dopo il danno anche la beffa. Fallaccio di Rabiot ai danni di Pellegrini e Juventus in dieci uomini. Sembra finita, eppure Andrea Pirlo dalla panchina prepara un 4-3-2 molto stretto, con Kulusevsky pronto a sfruttare gli spazi e Bentancur nella veste di vecchio mediano. La sua Juve gioca meglio rispetto alla ripresa, complice anche due clamorose palle gol fallite da Edin Dzeko davanti a Scznesny. Momento difficile, ma appena la Roma si abbassa in difesa cross dalla destra e stacco aereo vincente di Cristiano Ronaldo, che pareggia i conti e permette a Pirlo di ottenere un punto assai prezioso in una serata non così indimenticabile per i suoi giocatori.
CENTROCAMPO DA RIVEDERE:- Il piano tattico di Andrea Pirlo era chiaro sin dall’inizio, tenere un centrocampo stretto per evitare di far alzare i ritmi del motore al tridente offensivo della Roma. Una scelta che avrebbe potuto pagare in positivo, ma questa volta le cose non vanno secondo il previsto. Pessima la prestazione di Rabiot, mai in partita e sempre in apnea per contenere Pellegrini e compagni; analogo il discorso riferito a McKennie, vera sorpresa nel match inaugurale con la Sampdoria ma in netta difficoltà quando si accende la gara. Unico a salvarsi è stato Ramsey, forse per l’esperienza, anche se nella penuria totale la squadra di Fonseca è riuscita a liberare le corse di Mkhitaryan e ad accendere almeno a sprazzi la qualità sfavillante di Pedro. I rammarichi per i giallorossi rimarranno senza alcun dubbio, vista la prestazione ed una situazione di vantaggio che poteva, anzi doveva essere sfruttata meglio. Dall’altra parte mezzo passo falso della Juventus, con una difesa rivedibile ed un centrocampo in netta difficoltà. Per fortuna dei bianconeri c’è sempre il solito Ronaldo a tenere in piedi la baracca. Quattro punti in due partite per la squadra di Pirlo, vista la prestazione dell’Olimpico poteva andare decisamente peggio.