Handanovic 6,5: è migliorato tantissimo con i piedi e la squadra ne beneficia. Un solo tiro dello Shakhtar nell’arco dei 90 minuti, ma lo sloveno è ben piazzato e riesce a respingerlo. Gestisce i compagni dall’inizio alla fine, come solo un vero leader sa fare.
Godin 7: è lo sceriffo nerazzurro. Annulla gli attacchi dei tre brasiliani in campo ed è insuperabile sulle palle aeree. Un po’ impreciso nella costruzione palla a terra, ma l’esperienza è la sua arma migliore e la sfrutta a dovere.
De Vrij 6: dalle sue parti circola Junior Moraes e cerca di metterlo in difficoltà, ma non ci riesce quasi mai.
Bastoni 6,5: serata impegnativa per il briscola nerazzurro. Dodò e Marlos lo costringono ad alzare il pressing, ma non perde mai la bussola e continua a servire l’attacco con i suoi lanci. Giovane e caparbio, promosso a pieno titolo.
D’Ambrosio 7: pressa, difende e attacca come un guerriero esperto di mille battaglie. Aiuta la squadra ad uscire dalla propria metà campo grazie alla sua esperienza e di testa realizza il suo classico gol sul secondo palo.
(Dal 36′ s.t. Moses: s.v)
Barella 7,5: passano i minuti e cresce di intensità. Suo l’assist per il vantaggio nerazzurro. E’ l’uomo in più di Conte, perché è ovunque, sempre con qualità e sostanza.
Brozovic 6: da vero regista dirige la manovra della sua squadra e cerca di far correre i centrocampisti dello Shakhtar. Suo il merito di far partire il gol del 3-0.
Gagliardini 6: sempre un po’ macchinoso, ma si lancia all’avventura e il coraggio lo premia. Sufficienza meritata.
Young 6,5: stare attaccato a Dodò non è un compito semplice, ma l’ex United ha l’esperienza per farlo e riesce a contrastarlo.
(Dal 21′ s.t.. Biraghi 6: pochi minuti, giocati con assoluta tranquillità.)
Lukaku 7: non sembra in una grandissima serata, soprattutto nei primi minuti. Nervoso, incartato dai difensori ucraini e mai nel vivo dell’azione. Poi, come sanno fare i veri campioni, si accende tutto insieme e segna una doppietta da urlo. Gli manca un gol per eguagliare Ronaldo il fenomeno.
(Dal 39′ s.t Esposito s.v.)
Lautaro 8: finalmente è tornato il Toro. Aiuta la squadra, si muove tra le linee e segna una doppietta stratosferica, mettendo a tacere i critici e tutti coloro che lo vedevano già al Barcellona. Lui vuole Messi, ma nella sua squadra, e lo dimostra anche con la grinta felina che fa sbandare letteralmente la difesa di Castro.
(Dal 40′ s.t. Eriksen s.v)
Conte 7,5: prepara la partita seguendo la linea dell’assoluta perfezione. Mette in campo una squadra attenta, abile ad intercettare le linee di passaggio degli avversari. Non cambia i suoi undici iniziali e adesso arriva il Siviglia, osso duro ma da affrontare con l’entusiasmo di giocarsi una finale prestigiosa.